The LondoNerD Presents: “Sir Richard Francis Burton e il suo cerchio”

Di tanto in tanto su queste pagine ricompare all’improvviso un personaggio che ho scoperto soltanto pochi anni fa e che da allora non hai mai smesso di affascinarmi e, in un certo senso, di seguirmi. E’ un personaggio di quelli che gli inglesi definirebbero “larger than life”, impossibile da incasellare in una definizione.

Forse avete letto del luogo in cui riposa a Londra, dell’unico museo al mondo a lui dedicato, della conferenza a cui ho partecipato un anno e mezzo fa in Croazia…

Comunque sia, lo scorso sabato la sagoma in cartone di Sir Richard Francis Burton mi accoglie con uno sguardo truce in una sala al secondo piano del Museo Svevo, al numero 13 di via della Madonna del Mare, Trieste.

E’ il penultimo appuntamento delle moderne “Sabatine”, che omaggiano nel nome le brillanti riunioni di artisti, letterati e studiosi organizzate dal Circolo Artistico Triestino a cavallo tra ‘800 e ‘900. La tradizione è stata rinnovata quest’anno nelle sale Museo Sveviano, grazie a un’idea del suo coordinatore Riccardo Cepach.

La Sabatina odierna è dedicata al capitano Burton e ad un volume uscito nel 2017 a firma di Michael “Mick” Walton, professore d’inglese che vive e lavora in Italia, grandissimo appassionato della figura del console britannico morto a Trieste nel 1890.

Il libro consiste in una raccolta di caricature pubblicate sulla rivista Vanity Fair all’epoca di Burton, che raffigurano personaggi che in qualche modo intrecciarono la vita del capitano: amici, poeti, colleghi esploratori, uomini politici…

La caricatura, in epoca vittoriana, era spesso l’unico modo per mostrare ai lettori il volto e l’aspetto dei personaggi più in vista del momento.

Accanto alle immagini c’è il testo di Walton, in italiano e in inglese, che racconta in poche righe il “Man of the Day” (questo era il nome della rubrica) e spiega il suo legame con Burton. Tra tanti uomini una sola donna: Sarah Bernhardt, la più grande attrice dell’epoca.

La sala si riempie in fretta, qualcuno rimane in piedi. Riccardo Cepach introduce il libro e poi passa la parola a Mick Walton, il quale snocciola uno dopo l’altro una serie di aneddoti riguardanti i vari personaggi. Alle sue spalle, il Capitano Burton ascolta serio e ogni tanto annuisce.

Per incuriosirvi ho scelto tre dei personaggi del libro, quelli che mi hanno colpito di più…

LORD FREDERICK LEIGHTON

Se non l’avete già fatto andate a visitare la sua incredibile casa londinese, progettata in prima persona e a cui Burton, suo grande amico, contribuì materialmente: portò infatti da Damasco le piastrelle di ceramica che adornano la sala araba. Leighton è considerato il maggior pittore inglese della fine del diciannovesimo secolo.

ALGENON SWINBURNE

Poeta, membro con Burton e altri del “Cannibal Club”. Scrisse il “Catechismo Cannibale” che veniva letto prima dell’inizio delle riunioni del circolo. Apparteneva anche al giro dei “Sunday Evening Smoking Parties”. Di lui mi ha colpito la notevole somiglianza con Vivian Stanshall della Bonzo Dog Doo-Dah Band!

APE (CARLO PELLEGRINI)

Si faceva chiamare “Ape”, come l’insetto. Oppure “Ape”, la scimmia. In ogni caso Carlo Pellegrini, nato a Capua ed emigrato a Londra, fu uno dei più famosi artisti della rivista e l’autore del ritratto di Burton nella copertina del libro. Omosessuale dichiarato (caso più unico che raro nell’Inghilterra vittoriana), era solito portare le unghie molto lunghe, come un mandarino cinese.

Gli originali della collezione dell’autore saranno in mostra al Museo fino al prossimo 27 Aprile.

Ed infine, ecco la dedica di Mick Walton sulla mia copia. E’ proprio vero: quando compare all’orizzonte la sagoma imponente del Capitano mi trasformo all’improvviso in un autentico “BurtoNerD”!




Michael Walton – Sir Richard Francis Burton e il suo cerchio – 2017


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