136 High Holborn – Tube: Holborn
Aldwych, King William Street, Brompton Road, Blake Hall, City Road… Questi nomi sono soltanto una piccola parte del lungo elenco di quelle che una volta erano stazioni della metropolitana londinese. Dal 1863 in poi, anno in cui fu inaugurata la Metropolitan Railway, la ragnatela di linee che attraversa Londra si è allargata senza sosta, fino a raggiungere la lunghezza odierna di 402 chilometri. Sulla mappa sono comparse una dopo l’altra ben 270 stazioni e il loro numero è destinato a salire. Allo stesso tempo, però, ogni tanto capita che qualche stazione venga soppressa…
Camminando lungo High Holborn, la lunga arteria che parte dal West End e corre in direzione di St. Paul’s Cathedral, ad un certo punto sul lato sinistro si incontra un fabbricato piuttosto recente, che ospita oggi un moderno spazio dedicato al coworking.
Non si direbbe ma questo edificio di sette piani sorge dove un tempo c’era una stazione della metropolitana ormai dimenticata, chiusa nel lontano 1933. Il suo nome era British Museum.
La stazione fu aperta il 30 luglio del 1900 dalla Central London Railway, l’odierna Central Line.
Pochi anni più tardi, nel 1906, la concorrente Great Northern, Piccadilly and Brompton Railway (oggi Piccadilly Line) inaugurò la fermata di Holborn, il cui ingresso era distante appena un centinaio di metri. Da un giorno all’altro, la stazione del British Museum divenne improvvisamente superflua.
Ma c’è dell’altro: fin dal giorno della sua apertura, i passeggeri avevano cominciato a riferire di aver udito urla angoscianti provenienti dai tunnel sotterranei. Un po’ alla volta era cominciata a circolare una storia affascinante: a gridare e a lamentarsi era il fantasma della figlia del faraone Amun-Ra. Il coperchio del suo sarcofago era (ed è tuttora) esposto nelle sale egizie del British Museum ed era associato ad una lunga serie di disgrazie e di morti misteriose.
All’interno della stazione strani suoni e agghiaccianti apparizioni continuarono a lungo: si udivano risate, schiamazzi e urla femminili e ogni tanto veniva avvistato un uomo con la testa di cane. Il Times offrì un giorno una ricompensa al coraggioso che fosse riuscito a trascorrere un’intera notte all’interno della stazione deserta. Nessuno accettò la sfida.
Dopo anni di rinvii, dovuti anche allo scoppio della guerra, la stazione fu infine chiusa il 24 settembre del 1933 ed il nome “British Museum” sparì definitivamente dalla mappa della metropolitana londinese.
La leggenda della principessa egizia, però, rimase viva nell’immaginario dei londinesi.
Nel 1935, poi, accadde un fatto molto strano. Uscì nelle sale un brillante film poliziesco intitolato Bulldog Jack, protagonisti Jack Hulbert e Fay Wray, girato in parte nella stazione abbandonata, rinominata per l’occasione “Bloomsbury”.
La trama prendeva spunto dalla leggenda della figlia del faraone e ipotizzava la presenza di un tunnel segreto che collegava direttamente la stazione con la Egyptian Room del British Museum!
La stessa notte in cui il film uscì al Tivoli, due donne sparirono dalla banchina della stazione di Holborn e non vennero mai ritrovate. Furono eseguite ricerche all’interno dei tunnel: nessuna traccia delle due donne ma sui muri della vecchia stazione del British Museum furono notati degli strani segni, come graffi lasciati da grandi artigli.
Dopo la chiusura l’edificio che ospitava la stazione diventò un ufficio dell’amministrazione militare. Più di una persona che lavorava qui raccontò di visioni inquietanti e di voci provenienti dal sottosuolo. Dagli anni ’60 in poi ospitò attività commerciali e fu infine demolito nel 1989.
Ma sembra che il fantasma della principessa egizia si aggiri ancora inconsolabile lungo gli oscuri tunnel della Central Line, tra la stazione di Holborn e quella di Tottenham Court Road…
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