Londra è un fiume di gente, persone aperte alla vita dopo le cinque p.m., quando ci si ritrova fuori e dentro i pub dopo aver finito di lavorare, quando altro che ora del tè, quella è l’ora dove si inizia a bere e socializzare.
Assorbi e assapori la vita londinese e impari, anche senza andare nei musei. Ti bastano meno di due ore di aereo per trovarti catapultato in un’altra vita, dove gli indiani stanno aperti ventiquattro ore, anche solo per venderti una barretta gigante di Mars che, qui, sembra anche più buona che in Italia.
Londra sono i ballerini che riconosci fuori dai vari teatri e che aspettano di fare qualche audizione. Qualcuno ha detto che se ti ritrovi stanco di Londra allora sei stanco della vita. Io amo la vita.
Londra sono gli odori di spezie che si mescolano ai profumi che escono dai negozi di Lush, sono gli stili diversi che hanno le persone in giro per la strada. Farsi un giro nel quartiere cinese e capire che qui i cinesi li vedono in modo diverso, un accrescimento culturale, e anche tu lo pensi ma solo qui, in questa città e non nella tua, chi lo sa il perché. Vedere i cuochi con gli occhi a mandorla dietro le vetrine e fermarsi a guardarli con stupore, come se stessero facendo delle magie e non stessero solo cucinando.
Vai nei pub e magari trovi una band che suona e capisci che, qui, ci sono tante opportunità per i giovani, per lo meno ci sono tante cose da fare.
Aspetti un bus rosso e le persone si mettono in fila per salire e pagano il biglietto. Mi stupisco, dovrebbe essere una cosa normale in un paese civile, ma mi stupisco e non è una bella cosa.
Amo Londra; quando fa freddo mi butto nei negozi di una catena di tè e mi prendo un bicchierino di assaggio bollente per scaldarmi. Oppure mi butto in qualche altra catena per un cappuccino to go per tenerlo fra le mani e scaldarmi le dita.
Londra è andare in un mercato vintage e scontrarsi con Paul Mc Cartney, sì, proprio lui, e vederlo passeggiare tranquillo senza nessuno che gli salti addosso, proprio come farebbe il tuo papà che è cresciuto e ti ha fatto crescere con le canzoni dei Beatles.
Come ci si può stancare di Londra? Inconcepibile possa succedere.
Ale Marcotti ama Londra e ama la vita. Da un bel po’ di tempo leggo il suo blog e un giorno le ho chiesto sfacciatamente di scrivere qualcosa per il mio, perché amo le pennellate con cui descrive ciò che le passa davanti. Le cose piccole e le cose grandi. La vita, insomma.