C’erano una volta una taverna, un ristorante e una banca…

222 Strand – Tube: Temple

Londra, 1886. Come ogni sera, dopo la chiusura, Cedric Browne era seduto al solito tavolo del Palsgrave, il ristorante di cui era proprietario. Uomo estremamente grasso, aveva appena terminato di contare gli incassi della giornata, tracannando nel frattempo i consueti tre bicchieri di brandy. Una volta terminata la contabilità, posò il bicchiere sul tavolo e cominciò a dondolarsi sulla sedia, chiudendo gli occhi e cercando di riflettere sul perché gli affari andassero così male. Il Palsgrave, aperto da appena tre anni, aveva tutto per essere un ristorante di successo. La posizione, innanzitutto: proprio di fronte alle Royal Courts of Justice, all’epoca appena inaugurate, una zona frequentata da giudici e avvocati; il lusso degli interni, disegnati da Goymour Cuthbert e William Wimble, già artefici del Baltic Exchange; le meraviglie della modernità, come la luce elettrica, l’acqua fresca proveniente da un pozzo artesiano e addirittura una originale forma di “aria condizionata”. E invece il ristorante non funzionava e il signor Browne si domandava angosciato quale fosse il motivo. Quella sera, mentre si dondolava nervosamente, accadde il fattaccio: una gamba della sedia si spezzò sotto il suo peso e lui cadde rovinosamente, spezzandosi l’osso del collo. Poco tempo dopo il Palsgrave chiuse definitivamente i battenti.

Londra, primi mesi del 2017. Un direttore di filiale della Lloyds Bank sedeva davanti al computer nel proprio ufficio. Ad un tratto comparve sul monitor una nuova mail in arrivo, proveniente dalla Direzione: era la comunicazione che egli temeva sarebbe prima o poi arrivata. Le diverse abitudini dei correntisti, l’internet banking, l’esubero di personale… tutti questi cambiamenti bussavano alla porta: per lo storico Law Courts Branch di Lloyds Bank era giunto il momento della chiusura definitiva.

La filiale occupava dal 1895 gli stessi locali in cui sorgeva il Palsgrave Restaurant dello sfortunato Cedric Browne.

L’edificio, completato nel 1883, era sorto dopo la demolizione di uno storico locale risalente al 1612, la Palsgrave Head Tavern, il cui nome era un omaggio al consorte della principessa Elizabeth, figlia di Giacomo I.

Nei suoi 122 anni di attività la filiale non alterò mai gli splendidi interni del ristorante, quelli che potete vedere in queste immagini.

La lobby che ospitava i bancomat era probabilmente l’ambiente più affascinante, con le sue fontane e le colonne elaborate.

All’interno, nella hall, si veniva accolti da una coppia di inquietanti civette di legno che fungevano da capitello.

La taverna del 1612 era spesso frequentata dal drammaturgo e poeta Ben Jonson e il nuovo ristorante fu decorato con alcuni pannelli che riportavano scene e protagonisti delle sue commedie.

Degne di nota le piastrelle di ceramica prodotte da Royal Doulton e dipinte da John McLennan.

Infine l’aneddoto più spassoso. Pare che il ristorante fosse dotato di aria condizionata e che la stessa fosse creata nel seminterrato da una coppia di giovani appartenenti ad un club ciclistico femminile. Le due ragazze pedalavano in sella ad un tandem collegato a due enormi mantici che soffiavano l’aria verso la sala da pranzo al piano terra.

Potrebbe sembrare una semplice leggenda ma qualche anno fa, durante dei lavori di restauro, furono rinvenuti dei resti di bicicletta collegati ad alcune tubazioni…

Ringrazio la scrittrice Fran Pickering (seguite Sequins and Cherry Blossom, il suo interessante blog) per avermi autorizzato a mostrare le fotografie da lei scattate agli interni: la filiale di Law Courts (che avevo già fotografato all’esterno l’anno precedente) ha chiuso i battenti il 14 Agosto 2017, esattamente una settimana prima che riuscissi finalmente a visitarla!

 

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