Panyer Alley – Tube: St. Paul’s
E’ facile non accorgersene, quando si ritorna in superficie e si esce dalla stazione della metropolitana di St. Paul’s: è senza dubbio più vistosa l’insegna di Caffè Nero che sta proprio accanto a lui. Ma verosimilmente tra qualche anno al posto del bar ci sarà magari qualche altro esercizio commerciale, mentre lui, il Panyer Boy, sarà sempre al suo posto.
Si tratta di un anonimo bassorilievo, all’apparenza privo di interesse, che porta male i segni del tempo ed è composto di due parti. Quella superiore è la figura di un bambino seduto sopra un paniere rovesciato, con la testa rivolta verso i passanti ed una postura alquanto strana. I tratti del volto sono ormai consumati e così possiamo soltanto immaginare la sua espressione: sorridente? minacciosa? enigmatica? La parte inferiore è invece una scritta in un inglese piuttosto approssimativo su cui non mancano le correzioni in corsa, come l’aggiunta di una lettera qui e là.
When you have sought the City round yet still this is the highest ground. August 27th 1688.
Così recita la scritta. Si riferisce al fatto che Panyer Alley si trova su Ludgate Hill, una delle tre colline su cui si insediarono i primi abitanti di Londra. Chi ha inciso nella pietra queste parole era convinto che questo fosse il punto più alto della City, mentre misurazioni recenti hanno dimostrato che il primato spetta a Cornhill, di cui ho già parlato in un precedente post.
John Stow, l’autore del famoso “A Survey of London” (1598), racconta che qui vicino, in Paternoster Row, sorgeva una locanda chiamata “The Panyer”, bruciata nel Grande Incendio del 1666: una ipotesi sulla provenienza del bassorilievo è che fosse proprio l’insegna all’esterno della taverna. Ma questa spiegazione non tiene conto della scritta sottostante, che porta la data dell’agosto 1688, a meno che non sia stata aggiunta in un secondo momento. Esistono poi decine di teorie alternative: una di queste ricorda che in questa zona esisteva un importante mercato del pane, trasportato in ceste simili a quella su cui siede il bambino; oppure potrebbe essere il ritratto di uno dei tanti baker’s boys che vendevano il pane in strada; c’è chi invece pensa che sia una raffigurazione del dio Bacco.
E poi non c’è una spiegazione univoca del gesto che sta compiendo il bambino, anche per colpa dei danni causati dallo scorrere del tempo. Sta forse prendendo un tozzo di pane dal cesto? Sta riposando dopo una giornata di fatica? Qualcuno pensa che sia intento ad estrarre una spina conficcata nel piede sinistro…
Per qualche sconosciuto motivo gli abitanti di Panyer Alley sono molto affezionati al bambino nel paniere. Da secoli, ogni volta che l’edificio sul quale è posto viene demolito per lasciare il posto ad uno più moderno, il bassorilievo viene smontato e poi immediatamente ricollocato. Nel 1940, durante i bombardamenti tedeschi, fu messo in salvo nei sotterranei dell’Old Bailey e soltanto nel 1964 tornò alla luce, nel luogo in cui lo vediamo oggi.
Nel novembre del 1892 stava invece all’altezza del suolo, su una porzione di muro che separava due edifici. Quando uno di questi fu demolito, un uomo che lavorava nel cantiere fu avvicinato da un ricco americano. In cambio di denaro avrebbe dovuto trafugare per lui il Bambino nel paniere! Il muratore si rifiutò e avvertì invece le autorità del tentativo di corruzione. Non si conosce la sorte dell’americano ma fintanto che i lavori non furono terminati il bambino nel paniere fu sorvegliato notte e giorno da una guardia.
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