67 Long Acre – Tube: Covent Garden
Domenica 10 Luglio, ore 3 del pomeriggio. Sono rinchiuso da qualche minuto nella zona notte di casa mia. Di là, in soggiorno, c’è un uomo che indossa una tuta gialla e una maschera che lo fanno assomigliare al Walter White di Breaking Bad. Lo abbiamo assoldato con una certa urgenza, dopo aver scoperto un massiccio andirivieni di vespe da una delle finestre. E’ molto probabile che all’interno dell’avvolgibile ci sia un nido…
L’intervento, a quanto pare, durerà un’oretta. Vorrà dire che ingannerò l’attesa sfogliando un settimanale del 1909. Si chiama “The Modern Man – A Weekly Journal of Masculine Interest” e la sua redazione era al numero 67 di Long Acre, a pochi passi dal Covent Garden.
Un articolo attira la mia attenzione…
“Come liberarsi di un nido di vespe. Un’interessante esperienza per l’uomo con la pistola.”
L’uomo che è orgoglioso del proprio giardino soffre notevolmente durante i mesi più caldi dell’anno a causa dei saccheggi da parte delle vespe.
E non è l’unico a soffrire. Il pescatore lungo la riva del ruscello, il lavoratore saltuario, tutti in effetti soffrono più o meno alla fine dell’estate per queste odiose piccole pesti, e colui che può distruggerle efficacemente rende un servizio al proprio vicinato.
In pochi conoscono il metodo migliore per sterminare l’intero nido con un attacco inatteso, ma la conoscenza è utile ad ogni contadino. Il metterlo in pratica non è privo di una certa dose di sport e di eccitazione, perché nessuno desidera sentire il brivido improvviso del piccolo e affilato pungiglione che entra profondamente nella pelle. E questo può sempre accadere, anche in un assedio al nido perfettamente pianificato.
Tutto dovrebbe iniziare da un attento esame alla luce del sole del nido, della sua posizione e della direzione del suo varco d’ingresso.
Il passo successivo deve avvenire quando è sceso il buio, ma serve una piccola attenzione all’abbigliamento, prima di iniziare le operazioni.
Le stringhe delle scarpe andrebbero allacciate accuratamente e la linguetta posta nella corretta posizione. Si dovrebbero indossare ghette di pelle, ben aderenti alla tomaia e il bavero della giacca andrebbe alzato per nascondere il colletto bianco, che è il punto dove le vespe si dirigerebbero in caso di fuga.
Si dovrebbe poi caricare una pistola ad avancarica con normale polvere da sparo, perché i suoi fumi sono densi e potenti. Una doppia carica di polvere, ben pigiata, sarà sufficiente per una rapida e completa distruzione.
Una lanterna potrebbe essere utile ma vicino al nido non bisognerebbe mostrare alcuna fonte luce immediatamente prima dello sparo, perché all’entrata ci sono delle vespe a fare da sentinelle, pronte ad avvisare le altre se accade qualcosa di insolito.
Se il nido è sul terreno, come accade spesso nelle contee del sud, state attenti a non toccare la terra con la canna della pistola, perché potrebbe esplodere.
Appena possibile, dopo lo sparo, bisogna inserire nel buco un palo corto e spesso, in modo che sia preclusa l’uscita alle vespe intontite e inebetite, sempre che ce ne siano ancora di vive.
Mentre il palo è ben conficcato in terra va sparso attorno al buco dell’olio, a cui va dato fuoco per alcuni minuti, impedendo la fuga a quelle che cercheranno di scappare strisciando.
Se si ha a che fare con un nido di vespe che penzola dal ramo di un albero, il metodo più semplice è quello di prendere il coraggio a due mani e ridurlo in polvere con un singolo colpo, con la punta della pistola a poco meno di un metro dal nido.
(B. Yeates)
Dopo circa un’oretta Walter White bussa alla porta che divide le due zone della casa e ci avvisa che è tutto finito. Non abbiamo udito spari e non sentiamo odore di bruciato. E’ andato tutto liscio, tiriamo un sospiro di sollievo e paghiamo il dovuto. L’uomo con la tuta ci ringrazia e se ne va.
Ti è piaciuto questo articolo e non vuoi perdere i prossimi? Iscriviti alla newsletter di The LondoNerD: riceverai un avviso via mail ogni volta che un nuovo post sarà pubblicato.