Il post di oggi è uno di quelli che nascono quasi per caso…
Un po’ di tempo fa, come ogni tanto faccio, stavo sfogliando le pagine di “Qui Londra”, la vecchia monografia che quando ero ragazzo fece scoccare la scintilla tra me e la capitale inglese. Alla fine del libro ci sono le fotografie di strada scattate ormai 50 anni fa da Pia Zanetti e tra le altre compare questa…
La didascalia recita così: “The Happy Wanderers: il gruppo musicale degli «Allegri Vagabondi» si esibisce, come di consueto, tra la folla multicolore di Portobello Road.”
Cercando saperne di più, feci qualche ricerca e scoprii che gli Allegri Vagabondi avevano lasciato tracce del loro scanzonato passaggio: su YouTube si trova infatti un album che raccoglie alcune delle loro esibizioni per le strade di Londra.
Ascoltate ad esempio la prima traccia, “Singing The Blues”, che inizia con un sottofondo fatto di vociare indistinto, automobili in lontananza e rumore di passi affrettati. Registrazioni assolutamente live, insomma!
“South Rampart Street Parade”, “When The Saints Go Marching In”, “Don’t Fence Me In”… gli Happy Wanderers regalavano alla “folla multicolore” di Londra il brivido del jazz di New Orleans, in cambio di qualche monetina.
Ascoltai tutti i brani del disco, e mi ritenevo già più che soddisfatto di aver resuscitato, sia pure virtualmente, un gruppo ormai dimenticato.
Ma c’era un’altra sorpresa dietro l’angolo, un’altra storia da riscoprire. Mi accorsi infatti che qui e là trovavo accenni ad un altro gruppo che, negli stessi anni, si esibiva in Leicester Square e aveva adottato lo stesso nome, “Happy Wanderers”. Non si trattava però di una band che suonava jazz, bensì di una coppia di artisti di strada, lui ballerino e lei fisarmonicista, protagonisti del breve documentario che vi invito a guardare.
E’ intitolato “BUSKN” ed è una piccola meraviglia.
Fu girato e prodotto nel 1963 da Julian Gibsone e racconta una giornata qualsiasi dei due componenti degli “Happy Wanderers”, Ronnie Ross e Mickey (vero nome Eileen Glover).
Ronnie si era da poco separato dai Fratelli Hollis, noti anche come “The Road Stars”, specializzati nella strepitosa “Sand Dance” resa popolare negli anni ’30 da Wilson & Keppel.
Con i Fratelli Hollis Ronnie Ross aveva lavorato per buona parte degli anni ’50, un periodo in cui esibirsi per la strada comportava molti rischi, non ultimo quello di essere arrestati.
Leicester Square, allora come oggi, era una zona che pullulava di cinema e per i buskers era il posto ideale, dato che molte persone erano in fila per entrare in sala o per acquistare i biglietti.
In “BUSKN” gli Happy Wanderers si esibiscono nell’angolo della piazza che porta in Charing Cross Road, dove oggi c’è un Burger King. Allora, lo si vede alle spalle degli artisti, c’era un pub molto particolare. Inaugurato pochi anni prima, il Samuel Whitbread fu il tentativo (poco fortunato) di una storica birreria inglese di costruire un locale in stile brutalista, che non avesse alcuna rassomiglianza con il classico pub della tradizione. Chiuse i battenti nel 1970, inutile dirlo.
L’inizio del cortometraggio mostra Ronnie Ross nel suo appartamento in un condominio popolare, intento a leggere un quotidiano e a riflettere ad alta voce fumando una sigaretta.
“Il problema della razza umana è che lavora troppo e non pensa abbastanza”.
Come dargli torto? Ma le considerazioni più interessanti, a mio parere, sono quelle di Mickey.
“Quando sto suonando ho l’abitudine di osservare le facce del pubblico, provo ad immaginare chi siano, come si guadagnino da vivere. Credo che se hai una vita ordinaria ti perdi molte cose, perché non osservi abbastanza gli altri.”
“Mi sarebbe piaciuto lavorare per una ditta di pompe funebri, per abbellire i defunti nella bara.”
“Non si cresce mai del tutto. A tutti piace giocare, a tutti piace vincere. C’è sempre una certa dose di ragazzo o di ragazza in te, anche se hai 90 anni.”
Sono riuscito a mettermi in contatto con il regista che girò “BUSKN”, Julian Gibsone, all’epoca giovanissimo, per fargli qualche domanda. A distanza di 56 anni i suoi ricordi sono ancora molto vividi.
Come incontrasti gli Happy Wanderers?
Li avevo visti esibirsi parecchie volte in Leicester Square e, dopo aver chiacchierato con Ronnie, la sua famiglia e con Mickey la fisarmonicista, pensammo che avremmo potuto produrre un breve film. E così, con un budget limitatissimo, il cortometraggio fu girato.
Ricordi dove si trovavano le case popolari che compaiono all’inizio del film, in una delle quali viveva Ronnie?
Non ricordo esattamente dove vivesse ma penso che fosse nella zona di Holloway. Girammo la scena del pub vicino a Kings Cross. Era un pub che lui conosceva bene. Mi sfugge il nome ma era lungo Caledonian Road, non ricordo a che altezza. Potrebbe non essere più lì, dato che era un edificio molto vecchio.
Mi piace molto la musica. Chi era David Perrotett?
Incontrai David Perrotett alla BBC, dove entrambi lavoravamo all’epoca. Aveva una jazz band e suonava in tutte le occasioni in cui il lavoro glielo permetteva. Fu felice di comporre la musica per il film. A parte il laboratorio per lo sviluppo e la stampa, nessuno fu pagato. Si trattò di un lavoro fatto esclusivamente per amore.
Julian Gibsone non ricorda il nome del pub ma forse sono in grado di aiutarlo. Al minuto 12:50 del cortometraggio, quando il locale è chiuso e i titolari stanno lavando e asciugando i bicchieri, alle loro spalle compare la scritta “The Swan”. Il sito Closed Pubs (ricchissimo di materiale, ahimé!) dice che al 125 di Caledonian Road esisteva un tempo la Swan Tavern.
Oggi, non sarete sorpresi di scoprirlo, c’è al suo posto un ristorante cinese, KAKI.
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI.
Ti è piaciuto questo articolo e non vuoi perdere i prossimi? Iscriviti alla newsletter di The LondoNerD: riceverai un avviso via mail ogni volta che un nuovo post sarà pubblicato.