1 Greek Street – Tube: Tottenham Court Road
“I met her in a club down in old Soho
Where you drink champagne and it tastes just like Coca cola
C-O-L-A cola.
She walked up to me and she asked me to dance.
I asked her name and in a dark brown voice she said, “Lola”
L-O-L-A Lola, lo lo lo lo Lola…”
Inizia così “Lola”, pezzo dei Kinks uscito nel 1970 che racconta l’incontro del protagonista con un travestito in uno dei numerosi locali che all’epoca erano il palcoscenico della vita notturna londinese. Molto è cambiato da allora (di certo il livello qualitativo della musica dal vivo!) ma il quartiere di Soho rimane sinonimo di divertimento, di eccessi e di serate peccaminose: sono concentrati qui centinaia di pubs, teatri, discoteche e locali a luci rosse che attirano avventori ad ogni ora del giorno e della notte. In mezzo a questa godereccia e rumorosa babele esistono però delle oasi di pace e di silenzio. Una di queste è Soho Square, un centinaio di metri a sud di Oxford Street.
E’ una piazza di forma quadrata pensata alla fine del 1600, al centro della quale c’è un curatissimo giardino: ritagliarsi mezz’ora di tempo in una bella giornata, stendendosi sull’erba sempre ben tagliata, è un vero toccasana. E all’angolo della piazza con Greek Street sorge un edificio che ha una storia che merita di essere raccontata: la House of St Barnabas.
L’edificio venne costruito nel 1746, fu una residenza privata fino al 1811, anno in cui si insediarono gli uffici del Westminster Commissioner for Works for Sewers, e nel 1855 divenne per qualche anno la sede del Metropolitan Board of Works, alla guida del quale c’era quel Joseph William Bazalgette che abbiamo già incontrato in un precedente post.
Infine, nel 1862, il numero 1 di Greek Street fu acquistato per 6.400 sterline dalla House of Charity, istituzione fondata pochi anni prima, che era basata su un’idea di cristianità ispirata dal Movimento di Oxford e che aiutava individui e famiglie che vivevano in povertà. Dal 1862 in poi la House of Charity ampliò i suoi compiti e aiutò i senzatetto di Londra con le più disparate esigenze: persone in procinto di imbarcarsi per l’Australia, domestici che avevano perso il posto di lavoro, malati in attesa di essere operati. Tutto questo continuò fino allo scoppio della seconda guerra mondiale: la città era quotidiano bersaglio dei bombardamenti tedeschi e l’edificio fu requisito. Dopo la fine del conflitto la casa riaprì come ostello femminile, arrivando a ospitare contemporaneamente fino a 800 donne in difficoltà. Nel 2006 l’ostello chiuse e dal 2013 la House of St Barnabas (aveva assunto questo nome nel 1951) è diventata un club privato che però continua a dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà: ospita persone sprovviste di una casa e le reinserisce nella società insegnando loro un mestiere. Allo stesso tempo è un club raffinato che ospita concerti ed eventi culturali, oltre a fare da cornice a mostre di artisti emergenti.
E’ probabile che Charles Dickens si sia ispirato alla House of St Barnabas e al suo magnifico giardino interno per descrivere l’abitazione del dottor Manette e della figlia Lucie nel romanzo A Tale of Two Cities del 1859. E’ comunque assodato che lo scrittore visitò più volte la casa e il suo giardino.
La Bazalgette Room è l’ufficio nel quale l’ingegnere a capo del Metropolitan Board of Works disegnò l’impressionante labirinto di condutture sotterranee che costituisce il sistema fognario di Londra.
La porta principale è quella originale ed esiste ancora l’enorme chiave che serviva a chiuderla.
Infine una piccola curiosità: attaccata alla grossa ringhiera in ferro che circonda l’edificio c’è una targa con la scritta “House of Charity Alms” e una piccola fessura. Da lì parte in diagonale un tubo in ferro che scende e sparisce all’interno dell’edificio: è una penny chute, uno scivolo che deposita le monete donate dai passanti direttamente in una scatola che si trova nelle cucine sotterranee della casa.
L’ingresso alla House of St Barnabas è riservato ai membri del club ma la casa è visitabile in occasione di tour guidati di cui potete trovare le date sul sito ufficiale (https://hosb.org.uk). Il tour è gratuito ma è impensabile non fare una sostanziosa donazione per chi sta peggio di noi, ovviamente utilizzando la penny chute!
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