429 Strand – Tube: Charing Cross
A poca distanza dalla stazione ferroviaria di Charing Cross, all’angolo tra lo Strand e Agar Street, sorge un palazzo all’apparenza non degno di interesse. Se vogliamo anche un po’ bruttino, a mio parere. Ma è un edificio che nasconde un aneddoto bizzarro risalente al 1937. Costruito nel 1908 su progetto dell’architetto Charles Holden come sede della British Medical Association, per la decorazione delle facciate fu incaricato Jacob Epstein, il quale scolpì 18 statue alte due metri e mezzo di uomini e donne nudi, a rappresentare le età dell’uomo. Si trattava del primo importante lavoro nella capitale per il 28enne artista nato a New York da genitori ebrei di origine polacca e trasferitosi definitivamente in Inghilterra da pochi anni.
Con i genitali così ben evidenti, le statue causarono subito grandissimo scalpore e discussioni feroci tra chi le difendeva, artisti e critici in primis, e chi invece, come la National Vigilance Society, condannava l’indecenza di tutta questa nudità esposta alla vista dei passanti. Il quotidiano Evening Standard fece una campagna per la rimozione delle statue talmente efficace che numerosissimi curiosi si recarono a Londra appositamente per ammirare le forme scolpite da Epstein! In ogni caso la British Medical Association non cedette e le statue rimasero al loro posto.
Poi, negli anni ’30, l’intero palazzo fu venduto e divenne la sede della Rhodesian High Commission, rappresentanza diplomatica dell’allora colonia britannica, l’attuale Zimbabwe.
Sotto la scritta EMBASSY è ancora visibile la vecchia denominazione: (RHODESIAN) HIGH COMMISSION
E arriviamo al fattaccio, che avvenne il 10 giugno del 1937. Alcune cronache parlano di un lieve ferimento, altre addirittura raccontano che ci scappò il morto, fatto sta che all’improvviso un pezzo di pietra si staccò da una delle statue e piombò in strada, colpendo in testa un passante.
Questo ritaglio del Sunderland Daily Echo riporta la notizia di un “lieve infortunio” occorso al malcapitato, “colpito dalla testa di una delle statue, pesante 21 libbre” (poco meno di 10 chilogrammi).
La leggenda però racconta un’altra cosa. La parte anatomica che si staccò dalla statua non fu la testa ma il pene, un particolare scabroso che la censura dell’epoca non permise di pubblicare sui quotidiani! La conseguenza di questo episodio fu che la Rhodesian High Commission, che già vedeva di cattivo occhio la presenza di statue così oscene, approfittò dell’accaduto per mutilare le stesse in maniera grossolana, nonostante le proteste dello stesso Epstein, per eliminare le parti più sporgenti ed evitare futuri incidenti. Il risultato è quello che vediamo oggi: uomini e donne di pietra di cui si riconoscono appena le fattezze, saldamente abbarbicati alle pareti del palazzo. E ai maschi, purtroppo, è toccata in sorte una dolorosa evirazione.
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