London As It Might Have Been – 5

Ripropongo sulle pagine del blog, a puntate, la rubrica che ho pubblicato Luglio a Ottobre sulle pagine Facebook e Instagram di The LondoNerD. Edifici, ponti, torri, monumenti, cimiteri… 117 luoghi che avrebbero potuto essere ma che, per un motivo o per l’altro, non videro mai la luce.

53 – 1836. Sotto gli archi del Westminster Bridge che avrebbe costruito la Deptford & Greenwich Railway, la prima ferrovia londinese, ci sarebbero stati parecchi lussuosi negozi, simili a quelli di Burlington Arcade.

54 – La Greenwich & Gravesend Railroad come sarebbe apparsa nel parco di Greenwich. Gli oppositori alla ferrovia sostenevano che avrebbe dissacrato il luogo e che la colonnata avrebbe dato riparo a gente poco raccomandabile, capace di nuocere alla proprietà privata e alla morale.

55 – La London Grand Junction Railway, un’idea di George Remington Jr.
Serviva a portare le linee provenienti dal nord direttamente nella City. La costruzione della stazione, non presente in questa illustrazione, avrebbe comportato la demolizione delle scale e del pub adiacente a St. Sepulchre, il Saracen’s Head.

56 – La London Railway di James Clephan.
Avrebbe collegato tutte le stazioni già esistenti con un anello lungo dieci miglia.
Questa stampa mostra la ferrovia che corre sopra due porticati lungo i quali ci sono negozi di ogni tipo. Ai piani superiori degli edifici la gente si affaccia felice e ammira i convogli che passano, spinti da un silenzioso sistema pneumatico.

57 – Nel 1846 il settimanale satirico Punch partecipò con tre proposte al brainstorming in atto all’epoca per dotare Londra di una rete ferroviaria efficiente. La prima è questa, battezzata Shop-Ledge Line.
In sostanza si ipotizzava di porre tutti i cornicioni sopra le insegne dei negozi alla stessa altezza, per permettere a veicoli dotati di assi telescopici di correre sospesi da terra.

58 – La seconda proposta degli autori di Punch prevedeva tunnel sotterranei scavati in corrispondenza dei depositi domestici per il carbone, più profondi delle fognature.

59 – L’ultima idea dalla redazione di Punch, sempre datata 1846, fu quella di una ferrovia sopraelevata costruita su ponti sospesi tra le chiese della City, che avrebbe terminato la sua corsa sulla cupola di St Paul’s.

60 – La Metropolitan Super-Way di John Pym (1854), una ferrovia che avrebbe corso dentro una struttura tubolare sospesa tra una colonna-stazione e l’altra. Le carrozze sarebbero state mosse da un cavo o da un sistema magnetico e i passeggeri avrebbero raggiunto le stazioni tramite “chambers by the aid of machinery”.
Se realizzata, la Metropolitan Super-Way sarebbe stata molto simile alla West Side Line di New York.

61 – The Crystal Way, disegnata da William Moseley, avrebbe collegato Cheapside con Oxford Circus, con un’estensione tra Seven Dials e Piccadilly. Una “shopping arcade” al piano superiore e numerose strade ad incrociare la linea ferroviaria.
La caratteristica principale del progetto di Moseley era quella di prevedere carrozze che non fermavano alle stazioni. Interrogato dalla commissione su come ciò sarebbe stato possibile, Moseley diede una spiegazione a dir poco criptica: “Per accogliere a bordo i passeggeri in stazione propongo che le carrozze che sono state lasciate dal treno proveniente dalla direzione opposta in un tunnel integrato (?) siano liberate dal peso del treno che passa sopra una pesa a ponte, oppure da qualche altro congegno, nel tempo sufficiente per prendere velocità prima che arrivi il treno successivo.”
Tutto chiaro, no?

62 – La proposta più sensazionale per la mobilità ferroviaria londinese arrivò nel 1864 dalle menti di James Samuel e John M. Heppel.
Uno dei grandi ostacoli per la costruzione di strade ferrate nei luoghi abitati è da sempre il risarcimento per la demolizione di edifici esistenti. La trovata di Samuel e Heppel fu geniale: costruire una ferrovia dove non c’erano ostacoli, lungo il corso del fiume!
La Thames Viaduct Railway avanzava imponente e indisturbata al centro del Tamigi, senza dare alcun fastidio alle imbarcazioni.
Il viaggio tra London Bridge e Westminster, senza fermate, sarebbe durato appena 5 minuti.

63 – Una veduta sul Grand National Cemetery dell’architetto Francis Goodwin, a quanto pare destinato a sorgere a Primrose Hill.
Esteso 600.000 metri quadri (di cui 170.000 racchiusi da un doppio colonnato coperto), al centro c’era un chiesa ispirata al Partenone ed edifici del tutto simili al Tempio di Vesta di Roma e all’Eretteo dell’Acropoli.
Agli angoli del colonnato, lungo il quale si aprivano archi trionfali, quattro copie della Torre dei Venti ateniese e in alto una replica della colonna Traiana.

64 – La Piramide della Morte (1820).
La soluzione di Thomas Wilson al problema dell’affollamento dei cimiteri, il cui nome ufficiale era “Metropolitan Sepulchre”: una piramide di mattoni e granito costruita a Primrose Hill, per ospitare i defunti londinesi e allo stesso tempo per fungere da formidabile “memento mori”, visibile a miglia di distanza.
Il costo di 2.500 sterline sarebbe stato ammortizzato in pochissimo tempo, grazie ai canoni di affitto pagati da parrocchie e famiglie dei defunti.
Alta 290 metri, si sarebbe sviluppata su 94 piani. Evidentemente dei piani più bassi di quelli di una normale abitazione, dato che gli inquilini avrebbero occupato i loculi in posizione supina!

65 – Kensal Green è uno dei sette cimiteri monumentali di Londra, il primo ad essere aperto nel 1833.
Henry Edward Kendall vinse il primo premio con il suo progetto in stile gotico, che comprendeva una cappella ricca di guglie e decorazioni ma anche la possibilità per i defunti di giungere alla destinazione finale sull’acqua, navigando il Grand Union Canal.

66 – “National Edifice to Receive the Monuments to Illustrious Men”.
Progettato da Sydney Smirke e molto simile alla Cattedrale di Salisbury, sarebbe sorto all’interno di Hyde Park, sulla sponda nord della Serpentine, per ospitare le spoglie di chi avesse contribuito alla Gloria della Nazione.

Continua…

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