L’assassino dell’acido solforico

79 Gloucester Road – Tube: Gloucester Road


I quotidiani di sabato 5 Marzo 1949 informavano i lettori che la polizia stava lavorando alacremente per venire a capo di un caso intricato: la sparizione nel nulla di ben cinque persone.

Si trattava di una coppia, il dottor Archibald Henderson e la moglie Rose, e della famiglia McSwan: il 67enne Donald, la moglie Amy e il figlio William, 34 anni.

Non c’era apparentemente alcun legame tra loro.

Henderson, un medico, e la moglie erano i proprietari del Doll’s Hospital al numero 16 di Dawes Road, a Fulham, una bottega dove bambole e orsetti di peluche in cattive condizioni venivano aggiustati, curati e rimessi in sesto, pronti a tornare come nuovi nelle stanze da letto dei bambini del quartiere.

Anche William McSwan e i genitori avevano a che fare con il gioco, nel senso che gestivano con successo un parco dei divertimenti e un commercio di biliardini elettromeccanici e slot machines sparsi per tutta Londra.

L’unico particolare che univa le due famiglie era il fatto che di loro non c’era traccia da tempo: Archibald e Rose Henderson mancavano all’appello da più di un anno, mentre i McSwan erano scomparsi nel nulla quasi quattro anni prima.

I quotidiani di quel 5 Marzo 1949 riportavano le parole di uno dei titolari della Peerless Enterprises di Tooting. Raccontava di aver conosciuto William McSwan proprio agli inizi della sua carriera di imprenditore, una decina di anni prima, e di avergli venduto le prime macchine. McSwan aveva aperto una prima sala giochi a Tooting Market, poi un’altra a Walham Green. Gli affari erano andati egregiamente e presto aveva inaugurato un’altra sede in Tooting High Street e l’aveva chiamata “Max Automatic Arcades”. Anche i genitori lavoravano con lui e avevano investito i proventi degli affari acquistando immobili. Dopo l’inizio della guerra William McSwan riuscì ad evitare più di una volta la chiamata alle armi ma ad un certo punto, non potendo scamparla, disse a tutti che sarebbe fuggito.

Nel Maggio del 1945 un uomo contattò la Peerless Enterprises, dicendo di essere un grande amico di McSwan e di aver ricevuto l’incarico di vendere tutti i suoi macchinari. Vestiva molto elegante e guidava una bella automobile. Fece salire a bordo un impiegato della Peerless Enterprises e lo portò in un seminterrato di Gloucester Road.

Qui gli vendette un biliardino per 10 sterline, dopo avergli mostrato un documento firmato da McSwan che lo autorizzava a vendere le sue proprietà. L’elegante sconosciuto spiegò che McSwan era fuggito a Glasgow, per sfuggire alla chiamata dell’esercito.

L’impiegato lasciò il seminterrato di Gloucester Road e fece rientro a casa. Non sapeva di avere appena avuto a che fare con uno dei più spietati serial killer della storia di Londra: John George Haigh.

La polizia, raccontano i quotidiani del 5 Marzo 1949, aveva fatto visita al seminterrato perché convinta che lì avesse vissuto per qualche tempo la famiglia McSwan. In realtà le cose erano andate diversamente.

John George Haigh nacque nel 1909, figlio di una coppia molto religiosa, appartenente alla setta protestante dei Plymouth Brethren. Crebbe nello Yorkshire, appassionato di musica (suonava molto bene il pianoforte) ma vittima di incubi per tutta l’infanzia a causa della rigida educazione impartita dai genitori.

Quando cominciò a lavorare mostrò subito una certa propensione alla truffa e ad impossessarsi del denaro altrui. A venticinque anni si sposò con Beatrice ma il matrimonio fu da subito un fallimento. Lui finì in carcere per una frode e lei partorì una bambina che diede in adozione, abbandonando subito dopo il tetto coniugale.

Disconosciuto dai genitori e desideroso di ricominciare una nuova vita, Haigh si trasferì a Londra, diventando l’autista di William McSwan, proprietario di un parco dei divertimenti e di altre imprese nel campo dell’intrattenimento.

Lavorò per lui per un certo periodo, onestamente, ma un giorno si licenziò, stanco di guadagnare troppo poco per le sue ambizioni.

Si spacciò allora per avvocato, facendosi chiamare William Cato Adamson, con tanto di studio in Chancery Lane, Guildford e Hastings. Campava vendendo azioni false e compiendo altri sotterfugi, fino al giorno in cui fu scoperto e condannato a quattro anni di carcere. Rilasciato all’inizio della guerra, tornò presto a visitare le patrie galere, perché incapace di non commettere truffe ai danni di chiunque incontrasse.

Il periodo passato in cella lo aiutò a riflettere. Ciò che non funzionava, secondo la sua mente malata, era il fatto che le vittime delle frodi restavano in vita e potevano quindi smascherarlo e denunciarlo. La soluzione era semplice: questi individui andavano fatti fuori. Senza lasciare traccia.

Finché era in carcere Haigh era stato infatti colpito da una vicenda che aveva seguito sui giornali. Il doppio omicidio commesso dal francese Georges-Alexandre Sarret, che aveva ucciso una coppia e successivamente fatto sparire i corpi sciogliendoli nell’acido solforico.

Haigh, affascinato da quanto aveva scoperto, fece presto degli sperimenti sui topi, verificando che 30 secondi erano sufficienti per vederli dissolversi completamente.

Nel 1943 fu scarcerato e fu presto assunto come contabile in una ditta. Una sera, in un pub di Kensington, rivide per caso il suo vecchio datore di lavoro William McSwan, che gli presentò il padre Donald e la madre Amy. Il giovane lavorava per loro, riscuotendo gli affitti delle loro proprietà in giro per Londra.

Haigh, invidioso del suo tenore di vita, decise che sarebbe stato lui la sua prima vittima. Lo attirò con una scusa nel seminterrato di Gloucester Road, che aveva affittato da poco, e lo colpì alla testa con un pesante tubo di piombo. Poi lo immerse in un grande fusto contenente 180 litri di acido solforico. Dopo due giorni del corpo di William McSwan non rimaneva nulla e Haigh svuotò il contenuto del fusto in un tombino.

Si trasferì a casa di McSwan e si sostituì a lui nella riscossione degli affitti. Ai genitori del giovane disse che era fuggito temporaneamente in Scozia, per sfuggire alla chiama.

Questa scusa funzionò per qualche tempo, fino a quando la guerra volse al termine e i coniugi McSwan, non vedendo tornare il figlio, cominciarono a subodorare qualcosa di poco chiaro nella storia raccontata da Haigh. Lui allora li invitò nel seminterrato di Gloucester Road, annunciando che il figlio William era tornato dalla Scozia per fare una sorpresa. Era il 2 Luglio del 1945. Donald e Amy furono colpiti alla testa con violenza e finirono entrambi nell’acido, come era accaduto al figlio poco meno di un anno prima.

Haigh si impossessò dei loro averi falsificando le firme e si trasferì a vivere in una stanza dell’Onslow Court Hotel.

Conobbe i coniugi Henderson, Archibald e Rose, quando il vizio del gioco lo lasciò a corto di quattrini.

Rispose al loro annuncio per una casa in vendita e diventò un frequentatore del loro appartamento. Un giorno rubò il revolver del padrone di casa e lo nascose nel piccolo laboratorio che aveva preso in affito a Crawley nel Sussex, al numero 2 di Leopold Road. Qui aveva portato anche i fusti e l’acido che un tempo stavano nello scantinato di GloucesterRoad.

Il revolver sparò al povero Archibald Henderson, attirato a Crawley con una scusa, e poche ore dopo a Rose, accorsa lì dopo che le era stato raccontato che il marito aveva avuto un malore. I corpi di entrambi finirono nei fusti colmi di acido.

Anche questa volta John George Haigh riuscì nell’intento di vendere i beni delle sue vittime, ricavando la ragguardevole somma di 8.000 sterline.

La sesta e ultima vittima fu l’anziana vedova Olive Durand-Deacon, che come lui soggiornava all’Onslow Court Hotel. Fu attirata nel laboratorio di Crawley con una scusa il 18 Febbraio del 1949 e uccisa con la pistola di Henderson.

Un’amica della donna, due giorni dopo, denunciò la scomparsa e la polizia arrivò a Haigh in poco tempo. I suoi trascorsi poco puliti condussero gli investigatori nel laboratorio di Leopold Road, dove trovarono documenti relativi alla signora Durand-Deacon, agli Henderson e ai McSwan.

Non solo. A differenza di Gloucester Road, qui non c’erano tombini e Haigh aveva dovuto sversare il contenuto dei fusti su un cumulo di macerie sul retro dell’edificio.

Il patologo analizzò tutto e trovò 12 kg di grasso corporeo, parte di un piede e calcoli biliari. C’era anche un pezzo di dentiera: il dentista della signora Durand-Deacon la riconobbe.

Inchiodato da tutte queste prove, durante il processo Haigh provò a farsi passare per pazzo ma la giuria respinse questa tesi, sulla base della premeditazione dei suoi delitti.

John George Haigh fu impiccato da Albert Pierrepoint nella prigione di Wandsworth, il 10 Agosto del 1949.

Pochi giorni prima di morire aveva lasciato in eredità al museo delle cere di Madame Tussauds il suo completo verde e la cravatta rossa.


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