2 Mason’s Avenue – Tube: Bank
William Butler nacque nel 1535 nella città di Ipswich, capoluogo del Suffolk. Della sua giovinezza non si conosce molto, se non il fatto che ad un certo punto si trasferì a Cambridge per studiare medicina.
Qualcosa però andò storto, perché il giovane Butler non completò gli studi e cominciò a lavorare come commesso nella bottega di uno speziale.
Qui, circondato da erbe medicinali, unguenti e spezie varie, potè sperimentare medicamenti sempre più fantasiosi per curare i propri clienti. Amava pestare gli ingredienti nel mortaio, li cuoceva sul fuoco, poi distillava e infine creava infusioni misteriose…
Viveva sopra il negozio in compagnia di una donna di servizio, Nell, che aveva il compito di andare a recuperarlo ogni sera in una diversa taverna e riportarlo a casa alticcio senza troppi danni.
La fama di Butler rimase circoscritta all’interno dei confini di Cambridge fino a quando compì l’età di 68 anni. Poi il suo nome si sparse per tutto il Paese.
Un giorno, infatti, bussarono da lui per un’emergenza. Un sacerdote era entrato in coma dopo aver fumato una quantità eccessiva di oppio e giaceva a letto privo di sensi.
Butler si procurò una mucca, la sgozzò e, dopo averla sventrata, fece spingere il poveretto all’interno della pancia ancora calda del bovino. Questo incredibile rimedio funzionò e l’anziano speziale di Cambridge divenne una celebrità.
Pur non avendone il titolo, divenne in breve tempo un autorevole medico alla corte di Giacomo I e si trasferì a Londra, dove aprì uno studio sul London Bridge.
Qui mise in pratica le sue teorie più bizzarre.
Ai pazienti che soffrivano di epilessia riservava un trattamento inconcepibile: si metteva alle loro spalle e, non visto, sparava una raffica di colpi di pistola. Era convinto che così i sintomi sarebbero scomparsi definitivamente.
Agli appestati, invece, legava una corda intorno alla vita e li faceva precipitare attraverso una botola nelle acque gelide del Tamigi!
Infine, mettendo a frutto la sua esperienza di speziale, inventò un rimedio per la costipazione che affliggeva il sovrano.
Lo preparava inserendo in una borsa di tela un miscuglio di senna, felce di quercia, agrimonia, capelvenere e coclearia. La sacca veniva poi immersa per tre giorni in un barile di birra molto forte, come una bustina di thé.
Il risultato era assicurato. Anzi, molto spesso si verificava un vero e proprio terremoto intestinale!
La birra lassativa veniva descritta così: “un eccellente drink per lo stomaco, che aiuta la digestione, espelle l’aria e dissolve il catarro rappreso nei polmoni. E’ pertanto utile contro i raffreddori, la tosse, la stitichezza e la tisi. Inoltre, ubriacandosi la sera, si fortifica il fisico, si riposa meglio e si corrobora enormemente il cervello e la memoria.”
Il dottor Butler aveva anche il pallino degli affari perché, visto il successo del suo brevetto, permise che la birra fosse distribuita liberamente nelle taverne della City. L’unica condizione era quella di mostrare il suo volto nell’insegna.
Di tutti questi pub l’ultimo rimasto oggi è “The Old Dr. Butler’s Head” in Mason’s Avenue, una piccola stradina pedonale che collega Coleman Street e Basinghall Street. Inaugurato nel 1610 e bruciato nel Great Fire del 1666, fu immediatamente ricostruito e da allora non ha mai chiuso.
Ho trovato qualche aneddoto gustoso su alcuni vecchi quotidiani.
Ad esempio un annuncio datato 1922, in cui il proprietario del pub richiede almeno 500-600 ostriche “della varietà B” alla settimana per rifornire la cucina!
E ancora un invito del 1927 rivolto ai club della città per tenere all’Old Dr. Butler’s Head la propria cena annuale. “Il cibo è molto buono – cucinato nel vecchio stile inglese – e il ristorante è quieto e confortevole senza ostentazione”.
Lo Shuttlecock Club, ad esempio, raccolse l’invito nell’Aprile del 1949.
Si ritrovarono qui a cena i membri di questo circolo esclusivo, tutt’ora attivo e aperto soltanto a chi è sopravvissuto alla Cresta Run, la famigerata pista di skeleton situata nei pressi di St. Moritz.
Per ultimo un episodio del 1902, che si svolse di fronte ad un giudice della City. Il signor William Gaymer, infatti, denunciò George Goetz, il proprietario del pub, per la sparizione del proprio ombrello.
Nel gennaio precedente si era recato nel locale per cena e, dato che fuori pioveva a dirotto, il suo ombrello era bagnato. Il titolare si era offerto di tenerlo dietro al bancone ma la cameriera, sbadatamente, lo aveva poi consegnato ad un altro cliente. Il signor Gaymer, imputando a Goetz la responsabilità, pretese e ottenne dal giudice un risarcimento di una sterlina e 7 scellini.
Oggi, purtroppo, nella tap list del pub di Mason’s Avenue non c’è traccia della miracolosa birra del dottor Butler. Con la giusta cautela e con la toilette a portata di mano, credo che avrei provato ad assaggiarne una mezza pinta.
https://www.olddoctorbutlershead.co.uk/
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Grazie infinite per averci fatto conoscere questa bizzarra storia e il pub, ancora esistente, intitolato a questo bizzarro personaggio!
Non sono mai stata in questo pub, anche se potrei arrivarci a piedi da dove abitava il mio attuale marito quando viveva e Lavorava a Londra e dove siamo tornati innumerevoli volte…..se la situazione legata alla pandemia, abbiamo in programma di tornare a Londra a fine settembre e ci andremo di certo! Grazie ancora
PS abbiamo acquistato il libro di Butturini: splendido!!!! Grazie davvero