Il tempio segreto dell’argenteria

53-64 Chancery Lane – Tube: Chancery Lane


L’amore degli inglesi per l’argenteria è proverbiale.

Lo si capisce anche dal detto popolare “Born with a silver spoon in one’s mouth” (nato con un cucchiaio d’argento in bocca), proverbio britannico che corrisponde all’italiano  “Nato con la camicia”, a indicare un bambino predestinato fin dalla nascita. Credo non esista al mondo un altro posto dove l’argenteria sia più apprezzata. Non solo come status symbol.

Ho dedicato l’introduzione del mio sito www.argentinglesi.com a questa passione britannica, cercando di spiegarne le ragioni, ma nonostante il mio amore per l’argenteria inglese sia all’altezza di quello dei sudditi di Sua Maestà, non credo di averne colto tutti i risvolti che risiedono in un DNA che non ho.

Londra è ancora il luogo dove si possono trovare argenti d’epoca di indubbio interesse e fascino a prezzi accessibili negli innumerevoli mercatini specializzati come Portobello Road,  Old Spitalfields Market, Camden Passage, Bermondsey Square e Gray’s Antique Market, per citarne solo alcuni, anche se ormai sono diventati più delle attrazioni turistiche per curiosi appassionati che luoghi dove si possono realmente fare veri affari. Il great deal non abita più qui da tempo.

Se sei realmente un facoltoso appassionato o solo un curioso, visto che acquistare dove ora vi porterò non è proprio alla portata di tutti, non puoi fare a meno di visitare le “London Silver Vaults”, un posto realmente unico e non solo per ciò che offre in vendita.

Ma andiamo per gradi. Le London Silver Vaults si trovano a Holborn, quartiere antico e affascinante pieno di luoghi poco conosciuti ma degni da soli di una visita. Quest’area di Londra è menzionata in un documento datato 959 e conservato all’Abbazia di Westminster, che parla di un’antica chiesa in legno dedicata a St Andrew sita al di fuori della giurisdizione della City, che all’epoca corrispondeva all’estensione di Fleet Street. Pare che il nome Holborn abbia avuto origine da hol (hollow, vuoto) e bourne (ruscello), riferito al fiume Fleet, il secondo fiume di Londra dopo il Tamigi, che fino al 1732 scorreva alla luce del sole e che ora si muove silenzioso sotto New Bridge Street. Si getta nel Tamigi timidamente nascosto dalle volte del ponte dei Frati Neri, in prossimità del luogo dove sorgeva la darsena d’accesso dell’antica e ormai scomparsa residenza reale di Bridewell Palace.

Non è un caso che proprio qui sono in parte ambientati due miei romanzi, “Il segreto di Holborn Bridge” e “La Torre del Re”, legati al misterioso fascino di questo antico quartiere e alla mia passione per l’argenteria antica inglese.

La nostra breve passeggiata ha inizio dalla stazione della tube di Chancery Lane in Holborn street,  via costruita dai cavalieri templari attorno al 1161 per agevolare l’accesso alle loro proprietà ubicate a sud di Fleet Street nell’odierna Temple. Precedentemente la strada era conosciuta come Chancelar o Chancellor Lane, con chiaro riferimento alle professioni legali fiorenti in questa area sin dall’epoca medioevale.

Non seguite le indicazioni di Google Maps per coprire il breve tragitto che porta all’ingresso delle London Silver Vaults. In poche centinaia di metri potrete immergervi nella storia di Londra passando accanto allo Staple Inn, un edificio a graticcio di epoca Tudor tra i pochi sopravvissuti al Great Fire del 1666.

Rimarrete poi incantati dagli splendidi yards di alcune delle Inns of Court londinesi, come la Gray’s Inn e la Lincoln’s Inn, di cui nel Regno Unito deve essere membro ogni barrister (avvocato o magistrato di alto livello).

L’ingresso delle London Silver Vaults (letteralmente vault significa caveau o bunker), seppur elegante, non lascia intendere ciò che troverai all’interno. Aperto nel 1885 sotto il nome di “The Chancery Lane Safe Deposit”, era un luogo destinato al ricovero di preziosi da parte di privati e commercianti, molto apprezzato per la sua sicurezza.

Presto divenne anche un luogo di vendita sicuro per i commercianti di argento e gioielli di Londra. L’attuale edificio è stato inaugurato nel 1953.

Non fatevi intimidire dall’arcigno e nerboruto portiere che blocca con decisione ogni visitatore che voglia varcare la soglia, squadrandolo dalla testa ai piedi. Basta citare le Silver Vaults, magari curando la pronuncia di Silver per non farsi riconoscere come turisti, per essere immediatamente indirizzati verso una scala che scende nello scantinato.  Vi ritroverete in una sorta di galleria sotterranea che si apre più avanti in una serie di spazi chiusi da antiche serrande in ferro battuto e dalle originali porte blindate del deposito.

Il complesso comprende 29 negozi specializzati, per lo più costituiti da aziende familiari indipendenti che sono giunte alla terza generazione, con conoscenze specialistiche uniche nel settore e una ricca storia alle spalle. Ho conosciuto personalmente alcuni di loro, non tanto perché ho comprato nei loro negozi, cosa per me improponibile, ma quale membro della “Silver Society”, nel corso di alcuni incontri presso la splendida sede della “Goldsmiths & Silversmiths Company”,  l’antica confraternita degli orafi e argentieri Londinesi, sita in Foster Lane nei pressi della Cattedrale di St. Paul. Ma di questo, magari, vi parlerò un’altra volta.

Le London Silver Vaults offrono la più vasta selezione di vendita al dettaglio di argenti antichi e contemporanei al mondo, veri e propri tesori che spaziano dai primi anni del ‘600 ai giorni nostri. All’interno di ognuna di queste sale, a volte dei veri loculi, sono esposti o meglio ordinatamente accatastati ogni genere di argenti.

Oggi è la patria dello shopping per l’argenteria di alto livello e una vera gemma nascosta molto amata dai reali di ogni paese, dalle star del cinema e da acquirenti esigenti e facoltosi in cerca di pezzi unici e di quanto di meglio al mondo esista nel settore orafo e argentiero. L’importante è essere sufficientemente ricchi da non doversi preoccupare dei prezzi.

Gianni Ciceri è nato nel 1956 a Busto Arsizio e lavora a Milano come ricercatore. Gestisce un sito amatoriale dedicato all’argenteria inglese (www.argentinglesi.com). Ha pubblicato “Il Segreto di Holborn Bridge” e “La Torre del Re”, ambientati in Inghilterra e “Intrigo a Bosto – un anno di ricordi”, ambientato a Varese.


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