10 Giltspur Street – Tube: St. Paul’s
Giltspur Street è una strada secondaria che congiunge l’antico mercato della carne di Smithfield con il grande edificio della Central Criminal Court, il tribunale penale meglio conosciuto come Old Bailey. Come spesso accade a Londra, in particolare nella City, ogni angolo cela un aneddoto da raccontare. E Giltspur Street di aneddoti ne ha parecchi…
Al civico 10, quasi all’angolo con Holborn Viaduct, sorge un piccolo edificio con una stretta porta di legno e più finestre di varie forme e dimensioni che si affacciano in tutte le direzioni. I muri confinano direttamente con quelli di un’antica chiesa anglicana, St Sepulchre-without-Newgate. In una grigia mattina di ottobre dell’anno scorso passavo accanto al numero 10 e fui colpito da una scritta scolpita nella pietra, proprio sopra la porta d’ingresso.
Il riferimento al 1941 mi fece pensare immediatamente alla bombe che devastarono Londra durante gli attacchi della Luftwaffe e poi mi incuriosiva il significato di “watch house”. Decisi di scattare qualche foto e che avrei approfondito la questione una volta tornato in Italia, interrogando Google e i tanti libri che affollano gli scaffali della mia libreria.
Da questa semplice curiosità è scaturita una quantità enorme di spunti, di storie legate a questo piccolo angolo della città. Vi racconterò soltanto una parte di quanto ho scoperto perché scrivere tutto sarebbe davvero impossibile.
Intanto due note su St Sepulchre-without-Newgate. Il termine “without” in questo caso non va tradotto con “senza” bensì con la parola “fuori”: la chiesa sorge infatti accanto al luogo dove si trovava Newgate, una delle sette porte che si aprivano nelle mura della City e che fu demolita nel 1767. La chiesa attuale risale al quindicesimo secolo, fu pesantemente danneggiata dal Grande Incendio nel 1666 e più volte rimaneggiata.
Nel 1550 fu nominato vicario John Rogers, che aveva collaborato con John Tyndale per tradurre la Bibbia in inglese. Rogers fu il primo martire protestante, dopo l’ascesa al trono della regina Mary, detta la Sanguinaria, la figlia di Enrico VIII che tentò di restaurare il cattolicesimo. Celebrato il processo, fu rinchiuso per un anno ed infine condannato a morte. Morì arso vivo a Smithfield il 4 febbraio 1555.
All’interno della chiesa, racchiusa in una teca, è visibile la execution bell. La grande campana della torre di St Sepulchre veniva udita in tutto il circondario ogni volta che avveniva un’impiccagione nella prigione di Newgate, al di là della strada.
La execution bell, invece, veniva suonata fuori dalla cella del condannato a mezzanotte, poche ore prima dell’esecuzione: un uomo partiva dalla chiesa, raggiungeva la prigione attraverso una galleria sotterranea e agitava la campana dopo aver recitato questi versi spaventosi ed inesorabili:
All you that in the condemned hold do lie,
Prepare you, for tomorrow you shall die;
Watch all, and pray, the hour is drawing near
That you before the Almighty must appear;
Examine well yourselves, in time repent,
That you may not to eternal flames be sent.
And when St. Sepulchre’s bell tomorrow tolls,
The Lord above have mercy on your souls.
Past twelve o’clock!
Nella chiesa, infine, riposa dal 1631 il corpo del capitano John Smith, il colonizzatore dello Stato della Virginia. Durante il conflitto con la tribù di nativi americani dei Powhatan, Smith fu catturato e rischiò seriamente di essere giustiziato. Per salvarlo, stando alle sue memorie, intervenne la figlia del capo, Pocahontas: “…al momento dell’esecuzione lei rischiò la sua stessa testa per salvare la mia; e non fece solo quello ma persuase così tanto suo padre che fui condotto sano e salvo a Jamestown.”
La donna avrebbe poi sposato un ricco inglese, John Rolfe, e sarebbe diventata una celebrità dopo essersi trasferita con il marito a Londra.
Uscendo dalla chiesa ci si imbatte in una strana fontana di granito rosso, incastrata in mezzo alla cancellata di ferro che racchiude il giardino di St Sepulchre. Due piccole tazze sono assicurate contro il furto da spesse catene ed una scritta nella pietra ammonisce così i malintenzionati: “Replace the cup”.
E’ incisa qualche altra informazione, ovvero il fatto che siamo al cospetto della più antica fontana di acqua potabile di Londra, risalente al 1859 e che fu installata dalla Metropolitan Drinking Fountain and Cattle Trough Association. Potete leggere uno dei primi articoli di The LondoNerD per farvi un’idea di quali fossero le condizioni igienico-sanitarie della Londra del diciannovesimo secolo. L’aumento vertiginoso della popolazione e l’inquinamento del Tamigi avevano portato a regolari epidemie di colera e di febbre tifoide e reperire acqua pulita era sempre più difficile, tanto che per un certo periodo la birra divenne un’alternativa più sicura!
Quella di St Sepulchre fu la prima di 86 fontane che furono costruite in tutta la città, ed ebbe un successo clamoroso: si racconta che nel periodo di massima popolarità venisse utilizzata da 7.000 persone al giorno! Insieme alle fontane furono piazzate anche numerose vasche per abbeverare gli animali, in particolare i cavalli ma non solo: in questa zona, data la vicinanza al mercato della carne di Smithfield, transitava il bestiame proveniente dalla campagna e destinato al macello.
Ma torniamo alla watch house, il primo edificio che incontrai in Giltspur Street, e sveliamo finalmente il motivo per cui fu costruita più di due secoli fa…
Per meglio entrare nel clima del lontano 1791 potete leggere questo articolo di Bizzarro Bazar e scoprirete che in quegli anni la scienza medica stava facendo passi da gigante. Aveva però necessità di “materia prima” per approfondire la conoscenza dell’anatomia umana e gli unici cadaveri su cui era consentita dalla legge la dissezione per fini medici erano quelli dei condannati a morte. Le esecuzioni capitali a quei tempi non mancavano ma non reggevano il ritmo imposto dalla richiesta sempre più crescente che proveniva dagli ospedali e dalle facoltà di medicina.
Dove c’è la domanda automaticamente arriva l’offerta, è un’inesorabile legge del mercato. Quindi non stupisce scoprire che si instaurò rapidamente un traffico sotterraneo che vedeva illustri ed insospettabili professori di medicina pagare somme importanti a piccoli criminali che procuravano i corpi di defunti sepolti di recente.
Per contrastare questo macabro mercato si provarono vari metodi (li trovate descritti nell’articolo di Bizzarro Bazar) e tra questi ci fu la costruzione di piccoli alloggi in cui passavano la notte dei sorveglianti appositamente pagati dalle famiglie dei defunti.
La watch house di Giltspur Street, affacciandosi sul cimitero di St Sepulchre, assolveva proprio questo compito. Accanto alla chiesa sorge il St Bartholomew’s Hospital, il più antico d’Inghilterra: è molto probabile che da qui provenissero insistenti richieste di corpi e che più di una salma fu riesumata nottetempo e portata segretamente nei sotterranei dell’ospedale.
Furono costruiti molti edifici come questi in tutta la Gran Bretagna, fino a quando il fenomeno dei furti di cadaveri fu interrotto definitivamente dall’Anatomy Act del 1832, che permise l’utilizzo da parte dei medici di cadaveri non reclamati e incentivò le donazioni spontanee a favore del progresso scientifico.
Infine un ultimo spunto, nel caso i precedenti non vi siano bastati. Sulla facciata della watch house c’è il busto in memoria di un certo Charles Lamb con una dedica che dice:
“Perhaps the most loved name in English literature who was a Bluecoat Boy here for 7 years”
Il busto risale al 1934 e fu spostato qui nel 1962, dopo la ricostruzione della watch house, dalla sua collocazione originaria, la chiesa di Christ Church Greyfriars, anch’essa semidistrutta dalle bombe tedesche.
Lamb fu amico dei poeti romantici Coleridge, Wordsworth e Shelley e divenne famoso dal 1820 in poi per gli articoli che pubblicava regolarmente sul London Magazine, con lo pseudonimo di Elia (anagramma di “a lie” – una bugia) che compare non a caso sopra la sua effigie.
Quella che compare in piedi accanto a lui in questo dipinto è la sorella maggiore, Mary Lamb.
Charles ottenne la potestà su di lei quando, in preda ad un esaurimento nervoso, Mary accoltellò a morte la madre. Continuò a soffrire di attacchi di follia per il resto della vita ma collaborò con il fratello nei Tales from Shakespeare, volume pubblicato nel 1807 con lo scopo di far conoscere ai più giovani le opere del bardo di Stratford.
Il libro ebbe un successo enorme e viene tuttora considerato un classico per l’infanzia.
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Arrivo qui dal tuo articolo sul “mercato delle mogli” (!), e scrivo questo commento dalla sala d’attesa dell’aeroporto di Stansted… come sempre Londra (anche grazie al tuo aiuto) fa venire voglia di tornare prima ancora di essere ripartiti! 🙂 È incredibile quante storie siano legate al St. Bartholomew, comunque… compresa quella di un certo dottore che conosciamo :-).
Hai ragione, Londra sorprende sempre.