Il primo London Eye

Beaumont Avenue – Tube: West Kensington


Chi mi conosce bene sa che appena sento nominare la parola “London Eye” metto mano alla pistola.

E’ un fatto inspiegabile, perché adoro la vista di Londra dall’alto e non soffro di vertigini, ma è davvero così: quella gigantesca ruota panoramica che da ormai 21 anni occupa una parte dei Jubilee Gardens l’ho sempre detestata. La trovo semplicemente un pugno nell’occhio: per quanto mi riguarda potrebbero ribattezzarla “London Eyesore”.

Questa formidabile macchina da soldi era nata come un’attrazione temporanea, destinata a chiudere dopo cinque anni, ma l’enorme successo convinse i suoi gestori a chiedere al Lambeth Council di trasformare il suo status in permanente. Il permesso fu accordato e da allora ho dovuto mettermi l’animo in pace.

Confesso però che nell’estate del 2002, convinto dagli amici, sul London Eye ci sono salito. E a giudicare dalla mia espressione in questa fotografia fui anche felice dell’esperienza…

In fondo, dietro le mie spalle, c’era praticamente tutta Londra, a 360 gradi. Ma nonostante questo, da allora, non ci sono più tornato.

Un po’ di tempo fa, però, ho scoperto una storia che non conoscevo. La storia del primo autentico London Eye, una ruota panoramica costruita all’epoca della Regina Vittoria.

Il luogo in cui venne eretta lo potete vedere al centro di questa vecchia pianta del 1901. In un’area triangolare compresa tra i binari della District Railway e della Midland Railway si legge la scritta “Earl’s Court Exhibition Ground”.

Proprio qui, infatti, una quindicina d’anni prima, l’uomo d’affari John Robinson Whitley aveva deciso di importare a Londra un tipo di spettacolo che aveva ammirato negli Stati Uniti, il “Wild West Show” del colonnello William Cody, meglio conosciuto come Buffalo Bill.

Andò in scena nel 1887, mentre nei due anni successivi fu la volta dell’Italian Exhibition e della Spanish Exhibition. Il successo, però, non fu quello sperato da Whitley, che cedette le operazioni a Imre Kiralfy, un rampante impresario ungherese che aveva già fatto fortuna negli Stati Uniti.

Earl’s Court divenne il luogo in cui Kiralfy creò la Empire of India Exhibition.

Edifici in stile moghul, la Empress Hall che poteva contenere 6.000 spettatori, ristoranti, giardini, attrazioni di ogni tipo… il tutto ben collegato al centro di Londra grazie alla vicinanza della ferrovia e della metropolitana.

Una delle tante meraviglie portate qui da Kiralfy era la Haunted Swing, un’altalena all’interno di una stanza su cui prendeva posto una dozzina di persone.

La piattaforma cominciava a dondolare avanti e indietro, sempre più, finché non si aveva la sensazione di fare un giro completo e di restare a testa in giù. La verità è che un semplice ma astuto meccanismo faceva muovere l’intera stanza, creando l’illusione.

Nel 1894 cominciò la costruzione dell’attrazione principale, quella che avrebbe portato fiumi di gente a Earl’s Court: una ruota panoramica ispirata a quella che l’anno precedente aveva spopolato a Chicago. Si sarebbe chiamata Gigantic Wheel e avrebbe avuto un costo di ben 55.000 sterline.

I lavori cominciarono in primavera e durarono più a lungo del previsto, tanto che i vignettisti dell’epoca non lesinarono le loro frecciatine.

Già da questi schizzi, però, si potevano intuire le mastodontiche dimensioni dell’opera.

Finalmente, il 27 Aprile del 1895, la Gigantic Wheel fece il suo viaggio inaugurale. Come si fa per il varo di una nave, un’elegante signora lanciò una bottiglia di champagne contro una delle cabine di legno ma la bottiglia rimbalzò, intatta. Anche un secondo lancio ebbe lo stesso risultato. Si dovette quindi far schiantare la bottiglia contro un robusto palo d’acciaio.

Nonostante questo battesimo non troppo promettente, la sorte della ruota fu felice. Dal mese di luglio, quando aprì al pubblico, fu letteralmente presa d’assalto dai londinesi. Ne poteva ospitare 30 in ognuna delle sue 40 cabine, per un totale di 1.200 persone. Le cabine di prima classe erano dieci e costavano 20 scellini, il doppio del prezzo della seconda classe.

Il giro completo durava 40 minuti e portava i passeggeri alla ragguardevole altezza di 100 metri, dalla quale avevano un panorama mai visto prima sull’intera città. Le cabine avevano una superficie di 30 metri quadrati.

In cima alle due torri che sorreggevano la routa, alte circa 50 metri, c’erano altrettante piattaforme con ristoranti e sale da ballo, a cui si accedeva tramite scale e ascensori.

Da subito la Gigantic Wheel cominciò a fare capolino sullo sfondo delle cartoline dell’epoca.

L’unico incidente di percorso avvenne dopo appena un anno dall’apertura, la sera di giovedì 21 Maggio 1896. Verso le ore 9 la ruota si fermò.

In quel momento c’erano a bordo circa 300 persone, una parte delle quali riuscì a scendere, non senza qualche difficoltà.

74 passeggeri, invece, rimasero intrappolati per ben 15 ore, fino alle 12 del giorno successivo. Era maggio ma la temperatura era insolitamente bassa.

Ai malcapitati furono fatti arrivare in qualche modo dei panini e del té e, come parziale risarcimento, la compagnia proprietaria della ruota donò a ciascuno la ragguardevole somma di cinque sterline.

Nei giorni successivi cominciò a girare un pettegolezzo intrigante, secondo il quale durante la notte una coppia di sconosciuti avrebbe avuto un rapporto sessuale all’interno della cabina.

Praticamente l’equivalente vittoriano del Mile High Club, prima ancora dell’invenzione dell’aereoplano!

Comunque sia, pare che da quel giorno la società assunse un dipendente che, munito di binocolo, teneva d’occhio l’attività all’interno delle cabine.

La ruota rimase in funzione fino al 1906, anno in cui si raggiunse il notevole numero di due milioni e mezzo di passeggeri dall’inaugurazione.

Nel 1907 iniziò lo smantellamento. C’erano ben 20.000 bulloni da svitare.

La fama della Gigantic Wheel continuò anche dopo la sua demolizione. A distanza di dieci anni dall’incidente del 1896, al Waldorf Theatre andò in scena una commedia intitolata “Mrs. Temple’s Telegram”.

La signora Temple, donna gelosissima, vede rincasare il marito al mattino. Egli ha passato tutta la notte fuori casa, perché è uno degli sfortunati 74 passeggeri rimasti bloccati sulla ruota di Earl’s Court. Immaginando che la moglie non crederà mai a questa versione, inventa una scusa più plausibile della verità. E, ovviamente, a quel punto cominciano i guai…


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