Il giorno dei trifidi

66 Royal Hospital Road – Tube: Sloane Square


Con ogni probabilità all’epoca le pause pranzo degli impiegati del Ministero dell’Informazione dovevano essere piuttosto lunghe. Non si spiega altrimenti l’aneddoto che sto per raccontarvi.

Il giorno successivo alla dichiarazione di guerra del Regno Unito nei confronti della Germania di Hitler, Londra istituì il Ministero dell’Informazione. Era il 4 Settembre del 1939. Scopo del nuovo dicastero, affidato a Lord Macmillan, era il controllo dell’informazione sia in patria che all’estero, per supportare la Nazione durante il conflitto.

Conoscete già la sede del Ministero, vi ci ho portato qualche anno fa con questo post: il governo aveva requisito la Senate House dell’Università di Londra e aveva piazzato migliaia di impiegati nei 19 piani dell’enorme edificio.

Per tutta la durata del conflitto il ministero si occupò della propaganda. Nacque tra queste mura, ad esempio, il celebre poster “Keep Calm And Carry On”.

Nel dipartimento che si occupava della censura lavorò Eileen, la moglie di George Orwell. E’ facile ricondurre a questa circostanza l’idea del Ministero della Verità di 1984, l’ultimo capolavoro pubblicato dal romanziere inglese.

Nello staff del Dipartimento Censura lavorava anche un anonimo impiegato sulla quarantina, che prima di quell’incarico aveva fatto esperienza in tutt’altri ambiti. Aveva tentato la carriera di avvocato, si era occupato di agricoltura e aveva fatto il pubblicitario. Da una quindicina d’anni provava con scarso successo a intraprendere la carriera di scrittore e aveva pubblicato per varie riviste qualche romanzo giallo e una manciata di racconti, sotto vari pseudonimi creati di volta in volta come combinazioni del suo chilometrico nome: John Wyndham Parkes Lucas Beynon Harris.

Viveva al Penn Club di Bedford Place, a Bloomsbury, istituzione senza scopo di lucro di ispirazione quacchera che affittava stanze a prezzi molto modici.

Al mattino gli ci volevano cinque minuti appena per raggiungere la sede del Ministero, con una piacevole camminata che lambiva il verde di Russell Square.

Non si spiega dunque la storia che ho letto su più fonti, ovvero che John Wyndham era solito passare le sue pause pranzo al Chelsea Physic Garden, il meraviglioso orto botanico che sorge sulle rive del Tamigi.

Per raggiungerlo a piedi dalla Senate House ci vuole un’ora abbondante e con la metropolitana o gli autobus il tempo di percorrenza è di poco inferiore. Non credo che nel 1940 la situazione fosse tanto diversa.

Comunque, prendendo per buona la leggenda, un giorno John Wyndham stava addentando il suo sandwich quando rimase colpito da uno strano cespuglio. Da esso si staccavano robusti e lunghi gambi, che terminavano con una specie di bocca da cui usciva un bizzarro verticillo appuntito.

L’immagine di questa pianta mai vista prima rimase impressa da qualche parte nel cervello di Wyndham.

Il ricordo riaffiorò una decina d’anni dopo, nel 1951, a guerra conclusa. Ispirato dal successo del fratello minore Vivian, che aveva pubblicato una fortunata serie di quattro romanzi, John Wyndham decise di dare alle stampe un romanzo di fantascienza post-apocalittica, che intitolò “The Day of the Triffids”.

Durante i bombardamenti nazisti su Londra Wyndham aveva lavorato nel servizio antincendio e la notte, dall’alto dei tetti di Bloomsbury, era stato testimone della distruzione della sua città. Nelle lettere che scrisse a Grace, la compagna che gli rimase accanto tutta la vita, descrisse il silenzio irreale di una domenica mattina, dopo un pesante bombardamento notturno.

Tutte queste esperienze finirono nelle pagine del romanzo, insieme allo strano cespuglio che aveva notato quel giorno, mentre mangiava un panino su una panchina del Chelsea Physic Garden.

Protagonisti del romanzo, infatti, sono i trifidi, piante create in laboratorio e coltivate dall’uomo perché dalla loro linfa si estrae un olio di ottima qualità.

Il problema è che i trifidi sono in grado di sfilarsi dal terreno e di muoversi, seppur lentamente. Si nutrono di insetti ma non solo: il pungiglione che sporge dalla bocca è velenoso e può uccidere gli esseri umani. Quando i corpi si decompongono, i trifidi possono cominciare il loro lento pasto.

La storia comincia con il ricovero in ospedale di Bill Masen, biologo addetto alla coltivazione dei trifidi, i cui occhi sono entrati in contatto con il veleno della pianta per un incidente.

Il romanzo di Wyndham ebbe un successo immediato ed è oggi considerato un classico della fantascienza britannica. Nel 1962 ne fu tratto un film omonimo, tradotto in italiano con il titolo “L’invasione dei mostri verdi”.

La fama del romanzo è duratura: nel sobborgo di Hampstead, nel 2015, un vicolo citato nel libro è stato ribattezzato “Triffid Alley”.

Il Chelsea Physic Garden, il luogo dove nacque lo spunto per il romanzo di Wyndham, è uno dei più antichi orti botanici del Regno Unito.

Fu fondato nel 1673 dalla Worshipful Society of Apothecaries per coltivare piante da utilizzare nella produzione di medicinali. Troverete il più grande ulivo della Gran Bretagna e un pompelmo che vive all’aperto, un’assoluta rarità a queste latitudini.

Vi soprenderà scoprire che le piantagioni di cotone degli Stati Uniti nacquero qui. Nel 1732 James Oglethorpe, futuro padre fondatore della Georgia, lasciò l’Inghilterra a bordo di una nave, in direzione dell’America. Aveva in tasca alcuni semi che provenivano dal giardino botanico di Chelsea.

Il clima della Georgia si rivelò perfetto per la crescita della pianta. Il resto della storia è noto: i milioni di africani deportati per lavorare nelle piantagioni, le violenze nei loro confronti, l’abolizione della schiavitù. E la nascita della musica blues…

Si può dire che tutto ebbe inizio qui, tra i quieti vialetti del Chelsea Physic Garden.


Ti è piaciuto questo articolo e non vuoi perdere i prossimi? Iscriviti alla newsletter di The LondoNerD: riceverai un avviso via mail ogni volta che un nuovo post sarà pubblicato.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.