Fenicotteri rosa sui tetti di Kensington

99 Kensington High Street – Tube: High Street Kensington

La storia ha inizio nel secolo scorso sull’altra sponda dell’oceano, nella New York di metà anni ’30. Trevor Bowen era il direttore di Barkers, un grande magazzino londinese, e si trovava in città da qualche giorno per una vacanza. Una mattina decise di provare una delle attrazioni del momento a New York, ovvero lo “Sky Garden Tour”. Così era stata battezzata la visita ai meravigliosi giardini pensili inaugurati da poco sulla sommità di due palazzi del Rockfeller Center.

Bowen fu conquistato da ciò che vide e decise di incaricare l’artefice dell’opera, l’inglese Ralph Hancock, di creare qualcosa di simile sul tetto di Derry & Toms, un grande magazzino acquisito qualche anno prima da Barkers, la cui nuova sede alta sei piani era stata appena inaugurata.

Hancock progettò tre diversi ambienti su una superficie totale di 6.000 metri quadrati: un giardino in stile Tudor, fatto di architetture in mattoni disposti a spina di pesce ricoperte da piante di glicine; un giardino spagnolo, con palme, fontane e un colonnato in stile moresco; infine uno spazio più simile ad un bosco, con un ponte, una cascata e popolato da animali, tra cui alcuni fenicotteri rosa!

Tutto questo fu creato sopra uno strato di terra alto appena un metro e nel giorno dell’inaugurazione, nel 1938, si contavano ben 500 varietà di alberi e arbusti. In breve il giardino sul tetto di Derry & Toms divenne molto popolare e la gente cominciò ad accorrere per visitarlo, pagando uno scellino e fermandosi nel raffinato tea pavilion. Nei successivi 30 anni furono così raccolte 120.000 sterline, devolute agli ospedali della zona.

Nel 1964 Roy Orbison girò qui per Top of the Pops un video promozionale di “Oh, Pretty Woman“.

Il grande magazzino chiuse i battenti nel 1973 e l’intero enorme edificio Art Deco progettato da Bernard George divenne la nuova, esagerata sede di Biba, la firma creata un decina d’anni prima dalla stilista Barbara Hulanicki.

Vi dico già che Big Biba, così venne battezzato il negozio, sarà prossimamente protagonista su The LondoNerD di un intero post: sono così tanti e straordinariamente succosi gli aneddoti che meritano il giusto risalto. Vi anticipo soltanto un’immagine di Twiggy all’interno della Rainbow Room…

Ma che fine fecero i giardini pensili di Derry & Toms? Continuarono a essere frequentati dalle giovanissime clienti di Biba? E cosa accadde al tea pavilion? L’unico indizio che avevo era questa fotografia scovata su un libro: ritrae Barbara Hulanicki in posa in un giardino con in primo piano sei fenicotteri rosa. Evidentemente un’immagine scattata sul tetto del palazzo!

Ho risolto il mistero grazie all’incontro fortunato con l’artista Kasia Charko.

Kasia è l’illustratrice che venne assunta da Biba per creare i loghi e la grafica dei vari reparti del nuovo negozio di Kensington High Street. Nell’estate del 1973, lavorò insieme a Steve Thomas, Tim Whitmore, Mick Partlett e Chris Angell all’ultimo piano dell’edificio, proprio nei locali dove prima si trovava il tea pavilion!

Il suo avvincente blog è dedicato ai due anni in cui lavorò per Biba (il negozio chiuse nel 1975) ed è una miniera di immagini e di aneddoti.

Kasia è stata così gentile da rispondere ad alcune mie domande. Prima di tutto ha confermato che durante il periodo di Big Biba il giardino pensile era regolarmente manutenuto ma che non era aperto al pubblico come negli anni precedenti. I membri dello staff potevano però accedervi liberamente ed era il luogo ideale per una pausa rigenerante.

Il tea pavilion, come detto,  fu chiuso e trasformato in studio per Kasia e i colleghi. Ogni tanto venivano raggiunti dai falegnami che lavoravano un piano più sotto nella Rainbow Room: segatura e frammenti di legno si univano dunque sul pavimento a carta, cartone e altro materiale che cadeva dai tavoli di lavoro dei disegnatori. A pulire tutto pensava Uriah, il pittoresco tuttofare giamaicano dall’eloquio incomprensibile e sul quale giravano fantasiose leggende.

Sembra che un giorno di parecchi anni prima fosse entrato all’improvviso nel vecchio negozio di Biba, avesse preso in mano una scopa e cominciato a spazzare il pavimento. Gli fu offerto un lavoro come addetto alle pulizie e gli fu affidata la cura dei due alani di Barbara Hulanicki.

Kasia rammenta infine il fatto che il locale in cui lavoravano non era riscaldato e che si batteva i denti, anche in estate.

E i fenicotteri rosa? Kasia non li ricorda ma ha presente la fotografia di Barbara nel giardino e rievoca qualche conversazione dell’epoca in cui si diceva che le loro zampe fossero piuttosto inclini a rompersi.

Comunque sia, 44 anni dopo, i fenicotteri sono ancora sul tetto dell’edificio! Questo è il mio incontro con alcuni di loro un paio di mesi fa.

Nel 1981 Richard Branson, il proprietario dell’impero Virgin, acquistò il giardino e lo ristrutturò, creando un ristorante e un night club esclusivi nei locali dell’ex tea pavilion.

E’ però concesso a tutti l’accesso gratuito al giardino, nei giorni in cui non sono previsti eventi privati. Potete consultare il calendario delle aperture su questa pagina.

L’entrata è su Derry Street ed è sufficiente lasciare un documento alla reception al piano terra. Un ascensore vi porterà direttamente all’ultimo piano.

Appena usciti nel giardino è molto probabile che incontrerete subito Bill, Ben, Splosh e Pecks. Sono abituati alla presenza umana e vi cammineranno accanto senza timore.

Sul muro di cinta, oltre il quale si gode di una vista privilegiata sulla città, è posta una targa che ricorda l’ispiratore di questa meraviglia, Trevor Bowen.

Infine passate un po’ di tempo nel giardino spagnolo, probabilmente quello più affascinante. Dopo qualche minuto, credetemi, vi sembrerà inconcepibile pensare che vi trovate nel centro della capitale inglese.

Insomma, se volete un’alternativa vintage e fascinosa al gettonatissimo e inflazionato Sky Garden della City, The LondoNerD vi consiglia un giretto qui, sui tetti di Kensington. Volete mettere la soddisfazione di passeggiare chiacchierando con un fenicottero rosa?

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2 thoughts on “Fenicotteri rosa sui tetti di Kensington”

  1. andrò a Londra nei prossimi giorni….e avrei tanto voluto vedere questi giardini.
    Ho letto ora che hanno chiuso nel 2018. Che tristezza!
    Grazie per tutti i tuoi aneddoti. Sono un sogno. Non riesco più a smettere di leggerli.

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