Shoreditch – Overground: Shoreditch High Street
“When I grow rich, say the bells of Shoreditch.”
1 – Così, secondo l’antica filastrocca, rintoccano le campane di St. Leonard’s. Quasi fosse l’avverarsi della loro promessa, questa antica chiesa parrocchiale è oggi ricca; non forse per il possesso di ricchezze materiali ma per il suo stretto legame con l’immortalità di Shakespeare. Nel cimitero riposano molti uomini che furono suoi amici, tra questi Richard Burbage, che fu il primo a riconoscere il genio oggi apprezzato da tutto il mondo. Per ironia della sorte riposa qui anche Fortunatus Green, figlio di quel Robert Green che sul punto di morte scrisse un attacco scurrile al bardo immortale, definendolo un “corvo venuto dal basso”.
2 – Affissa alla parete di una casa in Curtain Road c’è questa lapide. Certifica che qui, tra il 1577 e il 1598, sorgeva il primo edificio londinese dedicato esclusivamente alla rappresentazione di commedie teatrali. Era conosciuto con il nome di “The Theatre”.
3 – Questo strumento di tortura, posto in un luogo dove un tempo si radunava la folla per canzonare e deridere, ora sorge quasi dimenticato all’ombra di St. Leonard’s, un muto richiamo dell’epoca in cui la giustizia in Inghilterra poteva essere molto crudele.
4 – Una di queste case di Charles Square, una piazza un tempo mondana, era la dimora del commerciante di schiavi John Newton, il quale, dopo la conversione, compose il bellissimo inno “How sweet the name of Jesus sounds in a believer’s ear”. Qui inoltre, in tarda età, Newton venne con il suo amico John Wesley, per predicare di fronte ad una folla ribelle. Un bue venne liberato in direzione della moltitudine ma fuggì, senza riuscire ad interrompere la riunione. Si narra che Wesley, imperturbabile, continuò il suo sermone.
5 – Dopo la revoca dell’Editto di Nantes migliaia di ugonotti fuggirono in Inghilterra. Molti di loro si stabilirono qui, a Spitalfields, a pochi passi dalla strada principale, dove proseguirono l’arte tradizionale della tessitura della seta. Alcune delle loro abitazioni in stile fiammingo sono rimaste, incluse queste piccole villette in Loom Court, una strada dal nome appropriato.
6 – In Hoxton Street c’è questo piccolo negozio danneggiato dalle bombe. Ahimè, le sue porte ora sono probabilmente chiuse per sempre. Qui Benjamin Pollock era solito vendere teatri-giocattolo ad un’ampia e vasta clientela, nella quale c’era Robert Louis Stevenson, che immortalò questo negozio in uno dei suoi saggi,”Penny Plain and Twopenny Coloured”.
Questo post è la fedele traduzione di uno dei 29 capitoli di Curious London, libro uscito nel 1951 a firma di Hugh Pearman, tassista londinese e psicogeografo a tempo perso.
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