Marylebone Road – Tube: Baker Street
Erano le 4,20 del mattino del 9 Settembre 1940. Due giorni prima era iniziato il terrificante Blitz su Londra, il sistematico e incessante bombardamento ad opera dell’aviazione tedesca, che imperversò nei cieli della capitale per 56 delle successive 57 notti.
Durante l’inferno che si scatenò nelle prime ore di quel giorno la Luftwaffe fece piombare su Londra centinaia di ordigni, uno dei quali esplose all’incrocio tra Marylebone Road, Chiltern Street e Allsop Place.
La bomba causò danni ingenti, molti feriti e lo spostamento d’aria fece esplodere dozzine di finestre in tutto il circondario. Ma ad avere la peggio fu senz’altro il museo delle cere più celebre al mondo: Madame Tussauds.
Parte dell’edificio collassò e con esso le statue di cera che erano esposte nelle gallerie. Quando si concluse la conta dei danni il totale delle sculture andate perdute arrivò a 352.
Hilde Marchant, una reporter del Daily Express, si recò sul posto e descrisse così ciò che vide: “E’ stato un macabro scherzo farsi largo tra braccia di cera e busti lacerati. Naturalmente ho sperato che Hitler fosse tra questi ma, a quanto pare, non ha subito danni particolari, a parte un bozzo sul viso.”
Il fotografo Cecil Beaton scattò un’immagine eloquente.
Per tutto il giorno una folla di londinesi, tra loro anche la scrittrice Virginia Woolf, si accalcò attorno al cratere lasciato dalla bomba. I presenti si accorsero che l’ordigno aveva lasciato in piedi la sola facciata del Tussauds Cinema, che occupava l’angolo sinistro dell’edificio.
La sala, inaugurata nel 1925, era irrimediabilmente persa.
Prima della fine dell’anno, dopo una ricostruzione a tempi di record, Madame Tussauds riaprì i battenti al pubblico. Il cinema, invece, scomparve per sempre.
Al suo posto, quasi due decenni dopo, aprì un’attrazione inedita e modernissima: il 19 Marzo del 1958 il Duca di Edinburgo inaugurò il London Planetarium.
Si trattava di un teatro particolare, dedicato a riprodurre in maniera estremamente realistica la volta celeste su uno schermo di proiezione, grazie ad uno strumento ottico (il planetario, appunto).
La sala, a pianta rotonda, aveva una capacità di 350 posti ed era chiusa da una cupola di circa 20 metri di diametro.
Il proiettore era un moderno e avveniristico Zeiss Mark IV.
Questo video, tratto dall’archivio di British Pathé, mostra l’inaugurazione del Planetarium e il dottor Henry C. King, direttore scientifico della struttura, mentre preme i pulsanti e gira le manopole dell’imponente consolle.
Oltre che per intrattenere il pubblico pagante, il Planetarium aveva anche lo scopo di effettuare dimostrazioni pratiche a beneficio degli studenti universitari.
Spulciando una vecchia guida ho appreso che per ben 13 anni, dal 1977 al 1990, la sera andava in scena uno spettacolo chiamato Laserium, creazione della mente di Ivan Dryer.
All’epoca il laser era un’eccitante novità (molti gruppi rock avevano cominciato ad introdurlo nei loro concerti a metà degli anni ’70) e Dryer fu il pioniere del suo utilizzo condito dalla musica.
Inoltre è rimasto celebre il paio di concerti che tenne qui nel 1977 il musicista tedesco Klaus Schulze, esponente di punta del Krautrock.
Schulze suonava seduto su un tappeto peloso, attorniato da una decina di tastiere e sintetizzatori, mentre il pubblico guardava il cielo notturno proiettato sul tetto concavo, magari con uno spinello tra le dita. Altri tempi, altri modi di vivere la musica…
Il 2006 fu l’inizio della fine. Il “Planetarium” diventò “Auditorium” e smise di ospitare rappresentazioni astronomiche. Al loro posto uno show targato Madame Tussauds, dedicato alle celebrities.
Dal 2010, invece, la sala che un tempo mostrava ai turisti e ai londinesi la vastità del cosmo mette in scena un’attrazione di cui sono protagonisti i supereroi della Marvel: il Marvel Super Heroes 4D è la proiezione di un’avventura ambientata a Londra.
Iron Man, Ms. Marvel, Hulk, Wolverine, Captain America e Spider-Man sono invitati a Buckingham Palace per ricevere dalla Regina un riconoscimento per i loro servigi alla Corona inglese. Ovviamente, proprio quel giorno, Londra viene attaccata da un’orda di enormi robots. Potete immaginare il lieto fine.
C’è da chiedersi se i supereroi avrebbero fermato con altrettanto successo l’aviazione di Hitler…
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