Piazza delle Erbe, 2 – Vicenza, Italia
Vicenza, ore 18 di un afoso pomeriggio di inizio agosto.
Ale Giorgini mi ha proposto di incontrarci al Grottino, uno dei suoi luoghi preferiti, e io ho accettato ben volentieri: il posto mi piace, servono ottime birre e in più il locale ha un doppio valore simbolico.
Per prima cosa è incastonato nella Basilica Palladiana, gloria cittadina e protagonista e fondale di tanti lavori di Ale.
Allo stesso tempo, però, al Grottino non si accede dalla porta principale, da quella Piazza dei Signori che anche il turista più distratto non può ignorare: è in piazza delle Erbe, il lato B della Basilica, non per questo più brutto, anzi! E’ una metafora del mio blog: anch’io preferisco scrivere della Londra meno appariscente, che spesso e volentieri però sorprende l’osservatore più attento.
Io e Ale ci accomodiamo in uno dei tavoli all’aperto e comincia così la nostra conversazione.
Non la chiamo intervista perché tutto è nato dall’idea di raccontare a quasi un anno di distanza la nascita del logo di The LondoNerD. E davanti a una buona birra (e poi ad una seconda) è nata una chiacchierata in cui si è parlato di molte cose.
Penso sia superfluo parlare di Ale Giorgini. Ho conosciuto lui e il suo talento qualche anno fa, ai tempi della prima edizione di “Illustri“.
Quella che partì come una mostra dei lavori di 11 fuoriclasse nostrani si è trasformata nel tempo in un festival con cadenza biennale che ha di fatto incoronato Vicenza capitale dell’illustrazione italiana. Instancabile promotore di tutto questo è Ale Giorgini.
Per conoscere meglio il suo mondo c’è una bella intervista su YouTube…
La prima illustrazione che mi ha fatto appassionare al lavoro di Ale è questo straordinario omaggio ad un film di Wes Anderson che adoro, “The Royal Tenenbaums“. Dai tempi di Illustri è appeso in bella mostra a casa mia e riceve i complimenti di chi mi viene a trovare.
Quando ho pensato di cambiare il logo del blog e di affidarmi ad un professionista la scelta, quindi, non poteva che cadere su Ale Giorgini. Con un po’ di timore reverenziale, circa un anno fa di questi tempi gli scrissi una mail per raccontargli chi ero e soprattutto per “illustrare” a parole la filosofia di The LondoNerD.
Devo premettere che il primo logo del sito, al quale sono rimasto affezionato, era artigianale e assolutamente home made. Gode buona salute e riposa tranquillo in una cartella del mio computer.
“Disegnare loghi è una cosa che non faccio mai” – confessa Ale – “Mi sono occupato in passato di grafica e design, avendo lavorato per anni in un’agenzia, ma oggi mi dedico esclusivamente all’illustrazione. Ho accettato la tua richiesta essenzialmente per due motivi: il primo è che mi hai dato carta bianca e non avevi intenzione di discutere quello che avrei creato; il secondo è che la tua mail è arrivata proprio alla vigilia di un mio viaggio di lavoro a Londra! Era quindi un segno del destino!”
“Ho deciso che avrei disegnato il logo in quei tre giorni, nei momenti liberi. L’ispirazione è arrivata proprio la sera prima del rientro in Italia. Ho preso spunto dall’Alberto Sordi di Fumo di Londra, personaggio che cercato di rendere come sempre faccio tracciando meno linee possibili.”
“E ovviamente c’è un esplicito richiamo a Eustace Tilley, il dandy che osserva la farfalla attraverso il suo monocolo, simbolo di un settimanale straordinario: The New Yorker.”
“La pipa al posto del monocolo, la nuvola di fumo anziché la farfalla, la bombetta invece del cappello a cilindro…”
Una piccola coincidenza che ho scoperto dopo aver parlato con Ale: per disegnare Eustace Tilley, l’artista Rea Irvin si ispirò al ritratto di un personaggio che è legato a doppio filo con Londra, il Conte d’Orsay.
Ale Giorgini mi ha poi fatto un regalo fantastico: sul suo hard disk ha ritrovato un time-lapse che riassume in 30 secondi la creazione del bozzetto per il logo. Gustatevelo, è una gioia per gli occhi!
Da oggi ho il suo autografo sul logo stampato su legno che tengo sulla scrivania…
La firma di Ale mi ricorda quella di Bruno Prosdocimi, una nostra passione comune. Entrambi collezioniamo avidamente le figurine Panini che disegnò a inizio anni ’70. Io, ad esempio, sono affezionato a questo fantasmagorico groviglio di calciatori dell’album ’71/’72.
“La caricature di Prosdocimi riescono a catturare con pochi rapidi tratti l’essenza del personaggio. E’ quello che cerco di fare anch’io: eliminare tutte le linee che non sono necessarie”.
Al termine della nostra chiacchierata, al momento di salutarci, mi rendo conto che abbiamo parlato molto poco di Londra.
Ale l’ha visitata più volte ma non se n’è innamorato follemente: abbiamo quindi virato su Tokyo e New York, le due città dove potrebbe vivere.
“Soltanto per qualche mese, però! Vicenza rimane la mia città ideale. E’ la dimensione perfetta per lavorare con i ritmi giusti e creare le mie illustrazioni. O meglio, come dice qualcuno, per fare i miei disegnini!”
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