Oggetti smarriti non identificati

200 Baker Street – Tube: Baker Street

L’indirizzo è molto simile a quello della residenza del più celebre degli investigatori privati. Il luogo di cui vi racconto oggi è proprio sul marciapiede opposto rispetto al 221B di Baker Street, a pochi passi di distanza dall’abitazione in cui (nella finzione) Sherlock Holmes riceveva i suoi clienti.

Nei quattro romanzi e nei cinquantasei racconti di cui è protagonista abbiamo letto di oscuri delitti risolti brillantemente ma anche del furto di diamanti o della sparizione di oggetti cruciali per le sorti della Nazione, come nel caso dei piani per la costruzione del sottomarino Bruce-Partington.

Ma la fantasia di Sir Arthur Conan Doyle non sarebbe mai stata sufficiente per immaginare alcuni degli oggetti che dal 1933 a oggi sono comparsi al numero 200 di Baker Street, la sede del Lost Property Office dell’azienda dei trasporti londinesi.

Autobus, metropolitana, treni, taxi, … tutto ciò che viene dimenticato dai passeggeri sui sedili o nelle stazioni finisce inevitabilmente a questo indirizzo di Marylebone.

I numeri sono impressionanti: ogni giorno arriva un migliaio di oggetti. 300 capi di abbigliamento, 150 borse, 130 cellulari, libri, passeggini, macchine fotografiche… La legge parla chiaro: restano a disposizione dei possessori distratti che li hanno smarriti per 3 mesi, trascorsi i quali vengono distrutti, dati in beneficenza o venduti, a seconda del caso.

“A Curious Guide to London” riporta un delizioso elenco degli oggetti più assurdi portati qui nel corso dei decenni:

… occhi artificiali, protesi ortopediche, 125 chilogrammi di uva sultanina, una macchina da scrivere cinese, protesi mammarie, un orsacchiotto di quasi due metri, un’aquila impagliata, una barca lunga quattro metri, un orologio a pendolo, il bastone di un vescovo, un’altalena, una provetta contenente sperma di toro, l’urna con le ceneri di un defunto, tre pipistrelli morti in scatola, un pesce palla imbalsamato, un kit per la vasectomia, una borsa contenente due teschi umani…

La protesi mammaria di cui sopra fu a quanto pare dimenticata su un vagone della Central Line dal corriere che avrebbe dovuto consegnarla ad una clinica di Harley Street. Chissà se la donna su cui fu poi impiantata conosce la disavventura occorsa al suo florido seno: un paio di giorni trascorsi sugli scaffali nei sotterranei del Lost Property Office di Baker Street!

Anche le dentiere sono un oggetto che va per la maggiore. Si ricorda l’episodio di un pensionato che un giorno si recò nell’ufficio e riconobbe la sua. Dopo tre giorni ritornò e la restituì ad un impiegato esterrefatto: a quanto pare non era quella che aveva perso, perché non gli consentiva una corretta masticazione.

C’è infine la leggenda delle sveglie, che suonerebbero una dopo l’altra nel paio d’ore comprese tra le 7 e le 9 dei giorni feriali. Provengono dalle migliaia di orologi e di telefoni cellulari che riempiono gli scaffali del deposito.

Affrettatevi, sono gli ultimi giorni per ammirare la vetrina del Lost Property Office: è infatti imminente il trasloco (previsto per il mese di dicembre) di tutta la struttura in Pelham Street, nel quartiere di Kensington, a pochi passi da Victoria and Albert, Natural History e Science Museum.

Una sede azzeccata, a pensarci bene: la sua collezione di oggetti bislacchi meriterebbe di certo di essere esposta nelle sale di un museo!


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