Archie e la freccia scomparsa

High Road – Tube: East Finchley


Sabato 17 Ottobre 2015. Ero di ritorno da una scorribanda musicale a Muswell Hill, sulle tracce dei Kinks e dei Fairport Convention, e la stazione più comoda per tornare verso il centro di Londra era quella di East Finchley.

Secondo i miei appunti erano appena passate le cinque del pomeriggio e il sole stava già cominciando a tramontare in un cielo pieno di nuvole grigie che annunciavano una pioggia imminente.

Fu in quell’occasione che feci conoscenza per la prima volta con Archie, il pluriottantenne simbolo del quartiere.

La stazione di East Finchley, situata lungo la diramazione di High Barnet della Northern Line, risale agli albori della metropolitana londinese. Fu inaugurata infatti nel 1867 ma completamente ricostruita alla fine degli anni ’30 su disegno dell’architetto Charles Holden, progettista di decine di altre stazioni in quel periodo e artefice della Senate House dell’Università.

Holden aveva pensato di abbellire le sue stazioni con alcune statue e cominciò da quella di East Finchley. Sarebbe rimasta l’unica, perché l’avvento della seconda guerra mondiale, sconvolse i piani dell’architetto: non videro mai la luce la statua di Dick Whittington a Highgate e quella di un centurione romano a Elstree South (stazione che peraltro non fu mai costruita).

Per arricchire East Finchley, Holden scelse lo scultore Eric Aumonier, con cui aveva già collaborato in precedenza.

Quarantenne, allievo della Slade School of Art, Aumonier si era messo in luce anni prima decorando la lobby in stile Art Deco del meraviglioso Daily Express Building di Fleet Street.

Avrebbe lavorato nuovamente per la metropolitana di Londra, scolpendo un rilievo in pietra all’ingresso della mensa dell’officina di Acton, raffigurante una pie, un coltello e una forchetta.

Per la statua della stazione di East Finchley furono stanziate 245 sterline e la sua inaugurazione ebbe luogo il 22 Luglio del 1940.

The Archer (questo è il suo nome ufficiale), di dimensioni quasi doppie rispetto a quelle naturali, fu costruito con sei quintali di legno di faggio cecoslovacco attorno a un’armatura d’acciaio e poi ricoperto con cinque quintali di piombo. L’arco era di frassino inglese, piegato a vapore, rivestito di rame e poi dorato.

In questa fotografia è visibile Eric Aumonier, intento a dare gli ultimi ritocchi alla sua creazione.

“Pennyfare”, la rivista dei dipendenti dei trasporti londinesi, descriveva così la statua nel numero di Luglio 1940: “La figura di un antico cacciatore di selvaggina è posta in alto sulla nuova stazione di East Finchley. È più di un elemento decorativo: è un potente simbolismo”.

Il riferimento venatorio era dovuto al fatto che East Finchley era un tempo il luogo di caccia del vescovo di Londra.

Ma il “potente simbolismo” di cui parlava l’articolo di Pennyfare si riferiva anche ad altro. L’arciere (Archie, per gli abitanti del quartiere) è inginocchiato, colto nel momento in cui ha appena scagliato la sua freccia in direzione del centro di Londra.

Da questo punto in poi la Northern Line lascia la superficie e si inabissa per più di 17 miglia. Nel 1940 questo era il tunnel più lungo del mondo. La freccia diventa quindi una metafora del treno, che da East Finchley in giù attraversa Londra in apnea e riemerge a Morden dopo 25 fermate.

Una leggenda metropolitana racconta che la freccia si trovasse un tempo proprio nella stazione di Morden, dove si era conficcata al termine di un lungo viaggio nel cielo di Londra.

Evidentemente la statua di Archie era così popolare che qualcuno rubò la freccia, di cui da allora non si è saputo più nulla.



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