Hare Place – Tube: Blackfriars
C’era una volta il monastero di Whitefriars. Sorgeva in un’area molto ampia, compresa tra Fleet Street e il Tamigi e confinante a ovest con il Temple e a est con quella che oggi è Whitefriars Street e un tempo si chiamava Water Lane.
I frati carmelitani erano giunti in Inghilterra dopo il 1238, grazie all’intercessione del fratello del re Enrico III. Provenivano dal Monte Carmelo, in Galilea, dove avevano fondato il loro ordine nel secolo precedente ed erano stati scacciati dall’arrivo dei temibili Saraceni. Appena insediati a Londra, avevano costruito una piccola chiesa in Fleet Street e negli anni successivi avevano allargato un po’ alla volta i confini del monastero.
Poi arrivò il regno di Enrico VIII, il sovrano che confiscò le proprietà della Chiesa cattolica inglese e si proclamò capo della Chiesa anglicana. Tra le altre cose ordinò la soppressione dei monasteri. Nel 1538 chiuse anche quello di Whitefriars.
L’area in cui sorgeva, molto ampia come ho già detto, fu regalata dal sovrano al suo medico personale William Butts, che però si dimostrò incapace di governarla. Diventò improvvisamente terra di nessuno e tale rimase per almeno un secolo e mezzo.
Gli abitanti dell’ex monastero di Whitefriars, infatti, decisero unilateralmente che non sarebbero stati soggetti alle regole della City of London e una licenza reale diede loro ragione: dato che per lungo tempo i monaci erano stati in grado di offrire salvezza a chiunque scappasse dalla giustizia civile, il diritto di asilo sarebbe rimasto in vigore.
All’interno di quelli che erano stati i confini del monastero fu garantita dunque l’immunità e gli arresti furono vietati: l’importante per i delinquenti era raggiungere fisicamente quel rettangolo di terra, a cui fu dato anche un nome.
Fu battezzato Alsatia, prendendo ispirazione dal territorio a metà tra Francia e Germania, conteso dalle due nazioni e in cui vigeva una diffusa illegalità.
In poco tempo l’Alsatia londinese divenne prevedibilmente il rifugio di un gran numero di criminali di ogni risma.
Ladri, truffatori, bancarottieri, assassini… nell’epoca in cui l’Inghilterra era padrona dei mari e stava estendendo le sue leggi e il suo potere in tutto il mondo, dall’India alle Americhe, c’era una zona di Londra, nel cuore della capitale, in cui i sovrani non erano in grado di far rispettare le regole.
Molti negozi di Fleet Street, la strada della City che delimitava Alsatia a nord, avevano una porta sul retro. Una volta aperta, si entrava letteralmente in un altro mondo, dove le regole saltavano e i delinquenti trovavano facilmente rifugio.
Ad esempio nel 1692 riparò in Alsatia Daniel Defoe, l’autore di Robinson Crusoe, inseguito dalle autorità per aver scritto materiale eversivo contro il Governo.
Particolarmente malfamata era Ram Alley, oggi Hare Place. Pullulava di nascondigli puzzolenti, di taverne prive di licenza, di case cadenti, abitate da prostitute.
C’era poi Hanging Sword Alley, che prendeva il nome da un’insegna che ricordava la presenza in zona di numerose scuole di scherma. La strada era chiamata anche Blood Bowl Alley, in onore di una sordida taverna il cui interno fu immortalato da Hogarth nella sua incisione “The Idle ‘Prentice betrayed and taken in a Night-Cellar with his Accomplice”. Raffigura un cadavere spinto in una botola, due ladri con i loro proventi illeciti e una violenta rissa sullo sfondo.
Un Act of Parliament del 1697 (Escape from Prison Act) cancellò i privilegi di Alsatia e di altri undici luoghi simili sparsi per Londra. L’area cominciò a poco a poco a cambiare aspetto e a normalizzarsi.
Il termine “Alsatia” però rimase per parecchio tempo sinonimo di quartiere malfamato, fino a quando fu soppiantato dalla parola “slum” in epoca vittoriana.
Si è perso purtroppo per sempre anche il vocabolario che veniva utilizzato in Alsatia per descrivere i vari personaggi che la popolavano. Ecco alcuni esempi:
Abram man o Tom o’Bedlam: ladro che finge di essere pazzo
Angler: ladro che di notte utilizza una canna pesca e un gancio per rubare oggetti attraverso una finestra aperta
Dommerar: uomo che finge di essere muto
Fencing cully: ricettatore
Frater: uomo che finge di raccogliere offerte per un ospedale
Patricio o Strollers’ priest: individuo che celebra matrimoni finti
Plater: prostituta che, durante il sesso orale, colpisce i testicoli del cliente e lo deruba
Polliard o Clapperdudgeon: mendicante che impietosisce i passanti portando con sé dei bambini (solitamente non suoi)
Prigger: ladro che gira con sella e briglie. Se avvista un cavallo non legato lo ruba e lo camuffa tingendone il pelo e aggiungendo delle marcature
Quire bird: criminale che ha evitato l’impiccagione diventando un delatore
Ruffler: mendicante travestito da soldato ferito
Strowling mort: anziana che si finge vedova
Toppin’ cove: il boia
Upright man: capo di una banda
Whip Jack: mendicante che afferma di essere un marinaio salvato da un naufragio
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