1969. Mia suocera va a Londra

South Bank – Tube: Westminster


La fotografia che vedete qui sopra è un piccolo pezzo di storia. E’ tratta dall’annuario del Liceo Classico Tito Livio di Martina Franca, in provincia di Taranto, e mostra un gruppo di studenti a Londra, intenti a srotolare con orgoglio un lunghissimo striscione con il nome dell’istituto.

“Il gruppo dei giovani nella piazza di Buckingham Palace”, così recita erroneamente la didascalia. Una scritta a matita ha corretto lo svarione e riportato la scena sulla sponda sud del Tamigi, di fronte al Parlamento. L’anno è il 1969.

Questo post esce qualche giorno dopo il compleanno di mia suocera ed è un regalo per lei, sperando che lo apprezzerà. Mia suocera, che di nome fa Carmen, era infatti una degli studenti che nei primi giorni di Aprile del 1969 partì da Martina Franca, con destinazione Londra. Un gruppo di studenti, è giusto sottolinearlo, che si portò dietro uno striscione lungo 5-6 metri.

Non potete capire l’invidia che provai l’anno scorso, quando Carmen mi raccontò per la prima volta, quasi con nonchalance, la storia di quel viaggio. Mia suocera nella capitale inglese, nel 1969, nel pieno della Swinging London… roba da perdere la testa!

I Beatles non si erano ancora sciolti e in quei giorni stavano mixando “Don’t Let Me Down”; il 31 Marzo era uscito l’album di debutto dei Led Zeppelin; nei Rolling Stones c’era ancora Brian Jones, che sarebbe morto annegato nella sua piscina pochi mesi dopo. Gli adolescenti di Londra sfrecciavano in sella a fiammanti Railegh Choppers e le ragazze affollavano le boutique di Biba, Mary Quant e Lee Bender. Era quasi pronto per l’uscita nelle sale “The Italian Job”, film cult con Michael Caine protagonista. Musica, moda, cinema… Londra in quel periodo era davvero l’indiscussa capitale del mondo.

Il viaggio degli studenti del Tito Livio, da quanto si legge nel programma che Carmen ha gelosamente conservato, iniziò da Bari la sera dell’1 Aprile, con un treno notturno che portò ragazzi e professori a Milano. Partenza alle 20,20 e arrivo alle 10 della mattina successiva. Poi, fatta la prima colazione, subito in pullman per l’aeroporto di Malpensa e, dopo due ore di volo, Londra. La Londra del 1969, che sogno!

Ero pronto alla grande intervista, volevo sapere ogni dettaglio, ogni piccolo particolare. Purtroppo i ricordi londinesi di Carmen sono molto offuscati, nel senso letterale del termine: la sua miopia, corretta soltanto successivamente, non le permise di vedere Londra così bene come avrebbe voluto.

In realtà ho il sospetto che mia suocera sia la conferma vivente della frase che dice “Non fidarti di nessuno che sostiene di ricordarsi degli anni sessanta.”

Secondo me lei e i suoi compagni di liceo hanno vissuto molto intensamente quei giorni a Londra ma non può rivelarmi proprio tutto…

Per raccontare il viaggio di Carmen e dei suoi compagni ho pensato quindi di integrare la scarna cronaca delle loro giornate con altrettanti articoli di giornale recuperati dai quotidiani usciti proprio in quella settimana.

Mercoledì 2 Aprile

E’ il grande giorno della partenza. Un quadrimotore Britannia decolla da Milano Malpensa in mattinata, in direzione di Londra.

A bordo, agli studenti e agli altri passeggeri viene servita la “seconda colazione”, delizioso e desueto termine per indicare il pranzo.

Quel giorno nelle edicole londinesi esce il numero settimanale di The Stage, rivista interamente dedicata al mondo dell’intrattenimento e in particolare al teatro. Nella prima pagina, in basso a destra, c’è un annuncio per la ricerca di conigliette per il Playboy Club di Park Lane.

La paga è buona (17 scellini e 6 pence all’ora, 35 sterline a settimana e pasti inclusi per 40 ore di lavoro). Requisiti: bella presenza e un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. E’ sufficiente inviare una fotografia, il proprio numero di telefono e poi aspettare una chiamata per il colloquio. Modelle e attrici godono di alcune agevolazioni: le attrici, ad esempio, possono mettersi in aspettativa se impegnate in teatro o sul set di un film.

Giovedì 3 Aprile

Gli studenti di Martina Franca, dopo la prima notte in hotel, visitano Londra… a bordo di un pullman! Proprio così: è previsto un “vasto e dettagliato giro della città nel suo insieme, ai principali monumenti e luoghi di maggior interesse”. Il trattamento è “pensione completa”, quindi con il rientro in albergo per la “seconda colazione”. Credo che da oggi in poi non userò mai più la parola “pranzo”.

Nel frattempo, a pagina 3 del Daily Mirror, compare una storia stupenda. Quella del signor Thomas Poplett e delle sue ossessioni. L’uomo era preoccupato che la moglie Jean fosse poco attenta al proprio anello di fidanzamento. Un giorno, dopo aver notato l’anello lasciato incustodito in casa, decise di darle una lezione: lo raccolse e se lo infilò al dito… del piede!

La poveretta, convinta di averlo perso, era terrorizzata dalla possibile reazione del marito. Non poteva sapere che l’anello era infilato intorno all’alluce dell’uomo, anche perché lui indossava ben due paia di calzini. La notte, prima di coricarsi, ne toglieva soltanto un paio. Un giorno riuscì a convincerlo a togliere tutti i calzini e scoprì dov’era finito l’anello di fidanzamento.

Questa e altre stranezze convinsero Jean a portare il marito davanti al giudice, per chiedere il divorzio. Il magistrato individuò tre lati negativi nel comportamento dell’uomo: la sua totale assenza di comprensione dei sentimenti degli altri, le sue ossessioni (il denaro, le diete, la convinzione che il figlio sarebbe stato rapito) e il temperamento incontrollabile.

Quando la moglie era rimasta incinta, Poplett aveva tentato di farle mangiare un fertilizzante a base di farina di ossa, pensando che avrebbe ridotto il rischio di carenza di calcio. Aveva desistito soltanto dopo averlo assaggiato lui stesso.

La signora Poplett ottenne il divorzio senza alcuna fatica.

Venerdì 4 Aprile

La giornata è tutta dedicata alla visita di Oxford e del castello di Windsor, con partenza al mattino “in autopullman”.

Il quotidiano che ho consultato per questo giorno è il Kensington Post, che nelle pagine interne dedica un trafiletto ad un impiegato dell’ambasciata americana di Grovesnor Square, finito davanti ai giudici del tribunale di Marlborough Street.

Gene Morgan Weaver, 41 anni, raccontò che, durante una festa in suo onore, alcuni sconosciuti lo avevano picchiato e che aveva perso la memoria. “Non ricordo nulla fino al momento in cui mi sono lavato il viso intorno alle 2 del mattino”. Il resto della storia lo riferì l’agente di polizia che aveva tentato inutilmente di sottoporre Weaver all’esame dell’etilometro, dopo che l’auto dell’americano aveva abbattuto un dissuasore con la scritta “Keep Left” in Wigmore Street.

Sabato 5 Aprile

Tutta la mattina è a disposizione degli studenti per eventuali acquisti “nel famoso West End” o per visite libere a musei o parchi. Sospetto che quel giorno mia suocera optò per il “famoso West End”. Non si spiegherebbe altrimenti questa strepitosa cartolina!

A Portobello Road, quel pomeriggio, un gruppo di “hippy buskers” fu portato via da una camionetta della polizia, chiamata sul posto dai negozianti. Il Sunday Mirror del giorno seguente racconta che i clienti delle bancarelle, “anche quelli di mezza età”, solidarizzarono con gli hippies.

Domenica 6 Aprile

E’ il giorno di Pasqua. Il programma della giornata ribadisce il concetto di pensione completa e che la mattina è prevista un’interessante gita in battello. Nel pomeriggio di nuovo tutti sul pullman, questa volta per visitare la Torre di Londra.

Nelle edicole della città, quella mattina, è comparso il nuovo numero di The People, tabloid popolare fondato nel 1881. In basso a destra, in prima pagina, c’è un richiamo alla ricorrenza della Pasqua.

Accanto all’effigie di Cristo si legge questo:

“E’ nato povero. E’ vissuto soltanto 33 anni. Ha passato la maggior parte della vita nell’ombra. Non ha mai scritto un libro. Non ha mai occupato una posizione nella vita pubblica. Fu crocifisso con due ladri e, nonostante questo, a distanza di duemila anni più di 950 milioni di persone lo seguono.”

Il Catholic Enquiry Centre, con questo spot molto incisivo, fa sapere ai lettori che ha creato 11 opuscoli scritti appositamente per i non cattolici. Si possono ricevere a intervalli regolari, gratuitamente, in buste anonime e sigillate.

Lunedì 7 Aprile

Purtroppo la vacanza è finita ed è tempo di rientrare in Italia, il volo per Milano parte nella tarda mattinata.

Il Daily Mirror di quel triste lunedì informa che il nuovo Terminal 1 dell’aeroporto di Heathrow, inaugurato proprio nel mese di Aprile del 1969 dalla Regina Elisabetta, è elegante e offre ogni comodità che un passeggero può desiderare. A parte il bar, dove un bicchiere riempito a malapena a metà di vino scadente costa tre scellini e nove pence. Quasi 4 sterline, al cambio attuale.

Tre scellini e nove pence. Tra le monete che mia suocera portò con sé in Italia alla fine di quella vacanza londinese ci sono proprio quelle adatte a mettere insieme questo importo.

Fortunatamente la giovane Carmen evitò di sperperarle al bar dell’aeroporto (probabilmente il barista non l’avrebbe nemmeno servita, perché minorenne) e le riportò a Martina Franca, per avere un ricordo di quel viaggio, insieme ad altri opuscoli, cartoline e piante della città. Oggetti che mi ha voluto donare e che conserverò sempre con la massima cura.

Eccole qui, le monete per un mezzo bicchiere di vino scadente.

Le rimetto nel cassetto, perché Carmen merita un brindisi con un calice di vino di ottima qualità. Sono solo indeciso tra un prosecco di Valdobbiadene e un Negroamaro pugliese…

Tanti auguri, cara suocera!



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