194 Fleet Street – Tube: Temple
E’ senza dubbio uno dei pubs londinesi che compare più spesso su Instagram. Non potrebbe essere altrimenti, d’altra parte.
I suoi interni sontuosi, gli enormi candelabri che pendono dal soffitto ricco di stucchi colorati, il meraviglioso Routemaster parcheggiato all’esterno, tra i tavolini del cortile… tutto invita a scattare fotografie e a condividere sui social.
L’edificio che oggi ospita The Old Bank of England occupa l’intero isolato tra Chancery Lane e Bell Yard, la stradina che chiude a destra il palazzo delle Royal Courts of Justice, e fu costruito nel 1886 su progetto di Sir Arthur Blomfield. Per quasi un secolo, fino al 1975, ospitò una filiale della Banca d’Inghilterra ed è stato trasformato in pub nel 1994.
A metà del ‘700, al suo posto, c’era un’anonima fila di case con la facciata di mattoni rossi. Una di queste, quella al numero 197, aveva all’ingresso un’insegna insolita: il volto di Isaac Newton.
Da questa porta, pagando uno scellino, si poteva accedere alle cinque sale del piccolo museo creato dal colonnello Benjamin Rackstrow.
In quegli anni, in pieno Illuminismo, era letteralmente esplosa la moda di conoscere a fondo il corpo umano e il suo funzionamento. A Londra operavano i fratelli Hunter, William e John, anatomista il primo e chirurgo il secondo. Attraverso lezioni accademiche, dissezioni pubbliche e visite guidate alla loro ricchissima collezione di reperti, i due scienziati rappresentavano il lato autorevole e ufficiale dello studio dell’anatomia.
Altri, come il colonnello Rackstrow, avevano di lucrare su questa nuova moda.
Artigiano molto capace, si era fatto una certa fama modellando la cera. Nel museo erano esposti busti di persone comuni o di figure storiche, come ad esempio il già citato Sir Isaac Newton e Oliver Cromwell, entrambi creati partendo dalle rispettive maschere mortuarie.
Ma Rackstrow non si limitava a riprodurre le fattezze di personaggi defunti: era infatti disponibile a modellare busti su commissione, “con un procedimento semplice e indolore, simile a quando ci si fa radere dal barbiere”. Un’affermazione quasi profetica, se si considera che a pochi metri di distanza, qualche anno dopo, James Malcolm Rymer ambientò gli omicidi di Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street. Ma questa è un’altra storia…
E’ giunto ai giorni nostri, a testimoniare la perizia di Benjamin Rackstrow, il busto commissionatogli dal drammaturgo e attore Colley Cibber.
In un caso fu però Rackstrow a pagare un cliente, un commerciante il cui volto presentava un rigonfiamento dovuto a un tumore alla bocca. In cambio del denaro per affrontare l’operazione, Rackstrow ottenne il permesso di effettuare un calco del suo viso e di esporre poi il busto nel suo museo.
C’erano altri pezzi interessanti nella sua collezione, una vera e propria wunderkammer: lo scheletro completo di un giovane capodoglio, lungo più di venti metri; una mummia egizia nel suo sarcofago; un armadillo imbalsamato; una macchina del moto perpetuo; un modellino di San Pietro fatto di conchiglie; una pagoda cinese in avorio. C’era un modello di un uomo affetto da nanismo e uno che raffigurava un gigante.
La vera passione di Rackstrow, però, era senz’altro l’anatomia umana e in particolare lo studio dei genitali femminili.
Nella quinta e ultima stanza del museo c’erano i pezzi più pregiati della collezione, oggetti di furto in più di un’occasione, tanto da rendere necessaria l’assunzione di due guardie.
C’erano modelli accuratissimi dell’apparato riproduttivo femminile, realizzati in cera e dipinti con colori fedelissimi.
Il pezzo forte, opera di Abraham Chovet, era descritto così nel catalogo della collezione:
“Una rappresentazione molto curiosa, singolare per finezza, ingegnosità ed accuratezza; rappresenta una donna al sesto mese di gravidanza con il suo bambino; la circolazione del sangue è realizzata attraverso liquidi che scorrono in condotti di vetro, la cui conformazione corrisponde esattamente a quella dei vasi sanguigni; si noti il flusso del sangue attraverso il cordone ombelicale del bambino; altrettanto si dica per l’azione del cuore e il movimento dei polmoni, come se fosse in atto la respirazione.”
E’ facile immaginare la meraviglia dei visitatori del diciottesimo secolo di fronte ad uno spettacolo simile.
Benjamin Rackstrow morì nel 1772 ma la sua collezione continuò ad attirare il pubblico per qualche decennio. Poi, all’inizio del secolo seguente, tutto finì all’asta e fu disperso irrimediabilmente.
Modelli anatomici, wunderkammer, Londra… Se volete approfondire questi argomenti il libro da procurarsi assolutamente è London Mirabilia, scritto dal mio amico Ivan Cenzi, il creatore di Bizzarro Bazar.
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