Swaffham, Norfolk
Dal Sunday People del 9 Giugno 1974
Articolo di Denis Cassidy
Don Elworthy odia il calcio e non sopporta Match of the Day. Non darebbe due lire per un biglietto della finale di Coppa.
Ma la settimana prossima Don, conducente di autobus, vola in Germania Ovest per assistere alla Coppa del Mondo, invece di partecipare al matrimonio del primogenito.
Prima che madri inorridite e padri gelosi comincino a fischiare un fallo e ad urlare “Buttatelo fuori!”, vi invito a considerare il dilemma di Don.
E’ la storia del sogno di un autista di autobus che si è trasformato in un incubo.
Per settimane Don ha bramato di vincere una vacanza per due mentre guidava lungo le strade alberate del Norfolk, inventando numerosi slogan per un concorso indetto da una nota marca di biscotti.
Com’era prevedibile, uno dei suoi venti tentativi gli ha fruttato il secondo premio… un viaggio gratis per la Coppa del Mondo, due settimane in un lussuoso hotel di Francoforte e 100 sterline da spendere.
Don non era interessato ai Mondiali ma la sua gioia all’idea di una vacanza all’estero è immediatamente scomparsa quando sua moglie Hilda gli ha ricordato che aveva commesso un errore… la vacanza premio coincideva con la data del matrimonio di suo figlio Nigel. Quindi si era posto la straziante domanda: volare a Francoforte o andare al matrimonio?
Come ha preso la decisione Don, un uomo che odia il calcio e che pensa che il 4-2-4 sia il numero di un autobus? Ha fatto ciò che ogni altro uomo ragionevole avrebbe fatto: ha lasciato la scelta alla moglie.
Hilda, che è un’appassionata tifosa, ha risposto: “Andrai a Francoforte!” Ma lei non partirà con lui.
“Penso sia importante che una madre partecipi al matrimonio del proprio figlio” ha detto nella sua casa di Swaffham, Norfolk. “Ma la vacanza premio è così meravigliosa che sarebbe da pazzi rifiutarla. Ho insistito affinché andasse.”
Uno degli altri figli, John, prenderà il posto della madre.
Nigel, lo sposo, 23 anni, è d’accordo: “Non avrei mai perdonato il babbo se avesse rifiutato il viaggio. E’ la vacanza di una vita.”
Don, 45 anni, presenzierà alle partite ma soltanto per discuterne poi con i colleghi al deposito degli autobus.
“Ad essere onesto, se giocassero la Coppa del Mondo di fronte a casa mia, non uscirei dalla porta per assistere. Ma la sola vacanza sarà meravigliosa. E potrei avere la possibilità di visitare la Berlin Opera House!”
Ho scovato questo vecchio articolo un po’ di tempo fa, mentre facevo ricerche su una storiaccia di cronaca nera.
Il “Sunday People”, famigerato tabloid inglese fondato nel 1881 e tutt’ora in edicola, in quel numero del 9 Giugno 1974 dedicava più di un articolo al Mondiale di calcio tedesco che stava per cominciare. Ma la perla è questa pubblicità della D.E.R., un’azienda che… noleggiava televisori!
Ho scoperto con stupore che, all’apice della sua parabola, la D.E.R. ebbe qualcosa come 2 milioni di clienti, più di 500 negozi sparsi per l’Inghilterra, 3.600 tecnici e 2.700 installatori. Se non potevi permetterti un televisore a colori potevi affittarlo, pagandolo settimana per settimana.
Il primo anno, per il modello 26 pollici deluxe (il migliore), occorrevano 2 sterline e 23 centesimi a settimana.
Con un televisore a colori così il Mondiale poteva iniziare con una marcia in più: senza l’Inghilterra che non si era qualificata per la fase finale (vi ricorda qualcosa?) ma con la possibilità di riconoscere immediatamente i calciatori scozzesi, che “in una tv in bianco e nero potevano essere scambiati per giocatori del Cile o dello Zaire”.
“Senza l’Inghilterra è deprimente. Senza una tv a colori è insopportabile.”
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