Il Cappellaio Matto dello Strand

Strand – Tube: Temple


Accadde intorno alle 11 del mattino del 15 Gennaio 1797.

John Hetherington, titolare di una merceria nello Strand, decise di lasciare il negozio per una breve passeggiata, nonostante i suoi familiari fossero fortemente contrari. Indossava infatti il suo cappello nuovo di zecca, un copricapo mai visto prima a Londra.

L’aveva disegnato lui stesso, facendolo produrre in un unico esemplare alla premiata ditta “Winkle & Co.” di Fleet Street, all’epoca fornitrice della Casa Reale. Costato due sterline, era straordinariamente alto (25 centimetri), fatto in seta e decisamente lucente. Era un oggetto a dir poco insolito.

All’epoca andava ancora di moda il tricorno, un cappello con i tre lati del bordo rialzati e allacciati in modo da formare un triangolo. Ormai scomparso, oggi lo potete vedere in testa agli anziani Chelsea Pensioners.

I familiari di Hetherington avevano visto giusto. Quando l’uomo uscì in strada e iniziò la sua camminata, cominciò ad attirare i primi sguardi allucinati dei passanti. Un po’ alla volta, intorno a Hetherington, si radunò una piccola folla di curiosi, tutti ipnotizzati dal copricapo dell’uomo. Alcune signore caddero a terra svenute, i cani cominciarono tutti a guaire e i bambini ad urlare. La calca infernale fece cadere a terra il figlio più piccolo di un tale Thomas Cordwainer. Il ragazzino, che era di ritorno da una commissione in un negozio di candele, fu travolto dalla folla e si ruppe il braccio destro.

Hetherington fu preso dalle guardie, portato di fronte al Lord Mayor e immediatamente processato per disturbo della quiete pubblica e incitamento alla rivolta.

Il cappello incriminato fu esibito in aula e la sua descrizione finì sui giornali: alto ben dieci pollici, era curvo “a prua e a poppa”, con un’ampia superficie superiore simile ad un fungo ed un bordo “lungo quanto il velodromo di Coventry, al cui interno poteva essere racchiuso un gregge di pecore”.

Hetherington si difese accanitamente, giustificandosi con il fatto che stava esercitando il sacrosanto diritto concesso ad ogni inglese di indossare un copricapo disegnato da se stesso.

Non fu abbastanza convincente, perché il Lord Mayor gli inflisse una pena pecuniaria molto pesante, ben 500 sterline. Quasi 60.000 sterline odierne!

Il giorno successivo il Times commentò così l’exploit dell’impavido merciaio dello Strand: “In questi giorni illuminati, la mise di Mr. Hetherington dev’essere considerata un passo avanti nella riforma dell’abbigliamento, che prima o poi si imporrà sull’intera comunità. Il nuovo cappello è destinato a fare la rivoluzione nel mondo dei copricapi e riteniamo che gli ufficiali della Corona, arrestandolo, abbiano commesso un errore.”

Il Times aveva capito tutto. Da quel 15 Gennaio del 1797 in poi, il cappello a cilindro visse un secolo e mezzo di successo assoluto.

Top hat, beaver hat (in feltro di castoro), silk hat (in seta), crush hat (pieghevole), chimney pot hat o stove pipe hat. A seconda del materiale con cui era fatto o delle varianti nella forma, il suo nome poteva cambiare ma era comunque molto simile a quello disegnato nel 1797 dal coraggioso John Hetherington.

In questa fotografia lo vedete in testa al principe consorte Alberto, ritratto accanto alla Regina Vittoria nel 1861.

Il cappello a cilindro viene indossato anche oggi, sia pure in occasioni estremamente formali come il Royal Ascot.

Lo porta “Rich Uncle” Pennybags, la mascotte del celebre Monopoly…

Insieme al coniglio è l’accessorio indispensabile dei prestigiatori…

E’ infine il copricapo preferito di alcune rockstar. Slash, chitarrista dei Guns N’Roses…

… il compianto Tom Petty…

… e l’indimenticabile Leon Russell.

Tutti debitori nei confronti di John Hetherington, il Cappellaio Matto dello Strand che cappellaio non era e fece produrre un solo esemplare della sua creazione. Un unico cappello che gli causò un sacco di guai.


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