Il pratico appendiabiti della Metropolitan Police

4 Great Newport Street – Tube: Leicester Square

Quella di oggi è una delle piccole, squisite curiosità che Londra regala ai suoi visitatori più attenti. Estremamente attenti, in questo caso.

Mettiamo che un giorno veniate invitati ad un evento, ad esempio la presentazione di un libro. L’invito riporta un indirizzo nel cuore del West End, Great Newport Street: è questa la sede del White Space, un ambiente completamente bianco (come promette il nome) che viene affittato per eventi aziendali, lanci di prodotti e conferenze stampa.

Una volta arrivati, prima di varcare la soglia, se siete dei LondoNerD come il sottoscritto noterete un particolare bizzarro proprio accanto all’ingresso del civico numero 4: un piccolo gancio di ferro battuto verniciato di nero e una targhetta con la scritta “Metropolitan Police”…

Se pensate che il traffico londinese di oggi sia caotico è perché non eravate in giro da queste parti negli anni ’30 del secolo scorso. L’incrocio tra Great Newport Street, St Martin’s Lane, Upper St Martin’s Lane, Long Acre, Garrick Street e Cranbourn Street era letteralmente un inferno.

Londra era stata la prima città al mondo ad avere un semaforo, alla fine del 1868.

Proprio in quegli anni la circolazione stradale aveva raggiunto livelli insostenibili, come mostra questa famosa incisione di Gustave Doré tratta dal magnifico volume “London: A Pilgrimage” (1872).

Il semaforo era sorto a due passi dal Parlamento, alla confluenza di Great George Street e Bridge Street e funzionava a gas.

Imitava le braccia di un poliziotto: a 45 gradi invitava a passare con prudenza, con le braccia distese intimava l’alt.

Fu subito un successo, che però durò soltanto per qualche settimana. Nel gennaio del 1869, infatti, una valvola difettosa causò un’esplosione che sfigurò il viso del poliziotto che lo azionava! Così scriveva “The Illustrated Weekly News” il 9 Gennaio 1869…

I semafori furono dichiarati pericolosi e vennero proibiti. Ricomparvero in città soltanto 60 anni dopo.

Torniamo quindi al 1930 e all’incrocio di Great Newport Street. Per regolare la circolazione dell’orda ininterrotta di automobili che provenivano da ben sei strade c’era ogni giorno un agente della Metropolitan Police, la cui uniforme comprendeva un pesante mantello di lana da indossare per proteggersi dal freddo e dalla pioggia.

Se questo indumento risultava indubbiamente molto utile nei mesi più freddi dell’anno, non si poteva affermare lo stesso nel periodo estivo. Nasceva quindi un piccolo problema: dove appenderlo in una calda giornata di sole in pieno luglio?

Il caso vuole che all’inizio degli anni ’30 il numero 4 di Great Newport Street fosse in fase di completa ristrutturazione e che dall’edificio sporgesse un semplice ma utilissimo chiodo. Ben presto il poliziotto che era di turno all’incrocio prese l’abitudine di appendere qui il proprio mantello.

Il giorno in cui terminarono i lavori, però, sparì anche il chiodo!

Fu così che un agente propose ai suoi superiori di far installare un vero e proprio gancio e di apporre una targhetta per far sì che fosse chiaro il suo scopo. Da allora sono cambiate molte cose: l’edificio ha subito altri rimaneggiamenti, i poliziotti non regolano più il traffico e i semafori sono diventati sicuri.

L’appendiabiti di Great Newport Street, però, resiste fieramente al passare del tempo.

 

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