Curious London #18 – Lambeth

Lambeth – Tube: Brixton


“Doing the Lambeth Walk.”

1 – Questa è una veduta del mercato rionale che dall’oggi al domani passò dall’anonimato alla celebrità – tutto per merito di una canzone e di una melodia per ballare.

2 – In questa guglia della Christ Church, la chiesa all’angolo tra Westminster Bridge Road e Kennington Road, sono incastonate delle stelle e delle strisce, un modo inusuale di ringraziare l’aiuto finanziario ricevuto dagli americani per la costruzione dell’edificio sacro.

3 – Quando le diligenze avanzavano rumorosamente lungo Brixton Hill, sulla strada per Brighton, questo mulino a vento all’interno di un frutteto era già vecchio. Non si capisce perché mai il tempo si sia fatto da parte e abbia conservato questa reliquia fino al ventesimo secolo, ma eccolo qui in Blenheim Gardens, apparentemente sorpreso che le sue pale non girino più ma inconsapevole che l’età a cui appartenne non tornerà più.

4 – C’è qualcosa nell’aria che si respira a Lambeth che conferisce l’immortalità a coloro che vivono all’interno dei suoi confini; almeno così sembra suggerire questo cartello che sorge all’entrata di Palace Road e che proibisce i funerali.

5 – Migliaia di persone attraversano ogni giorno Vauxhall Bridge ma pochi di essi sanno che nella mano di una statua gigantesca sul lato del ponte che guarda a monte c’è questo modello in scala, perfetto in ogni dettaglio, della cattedrale di St. Paul. Quelli che si guadagnano da vivere sul Tamigi lo chiamano “La piccola St. Paul sull’acqua”.

6 – Upper Marsh, una strada molto vicina all’Esposizione del 1951, ospita queste macerie ferite dalla guerra, tutto ciò che resta del vecchio Canterbury Music Hall. Costruito quando l’Esposizione del 1851 era ancora “La Meraviglia della sua epoca”, “Old Canterbury” rimase finché la seconda guerra mondiale scrisse la parola “fine” alla sua lunga vita. Quasi tutte le star del music hall dei tempi andati calcarono il suo palco. Qui, durante i “Gay Nineties”, i nostri nonni furono introdotti a quella inebriante faccenda chiamata “Can-Can” – la danza che allo stesso tempo scandalizzò e intrigò i Vittoriani. Erano i giorni in cui le Canterbury Chorus Girls erano gli idoli della città. Alla fine degli spettacoli le attendevano all’uscita focosi ammiratori, giunti qui in carrozza dal West End.

Questo post è la fedele traduzione di uno dei 29 capitoli di Curious London, libro uscito nel 1951 a firma di Hugh Pearman, tassista londinese e psicogeografo a tempo perso.

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